LA RIVOLUZIONE ENERGETICA NELL'EDILIZIA
Frastornati dalle polemiche mediatiche che impediscono di cogliere le novità normative che spesso producono profonde trasformazioni in importanti settori della vita, i cittadini, ma anche gli operatori del settore, rischiano d’ignorare l’importanza, o addirittura l’esistenza, di una disposizione che costituisce una svolta epocale nel campo dell’edilizia, il D. L. 19 agosto 2005, n. 192, che può essere definito il primo vero provvedimento di risparmio energetico emanato in Italia. Esso spinge l’edilizia italiana a adeguarsi, sia sotto l’aspetto progettuale sia sotto quello costruttivo, alla normativa internazionale più avanzata, in particolare la direttiva europea del 16 dicembre 2002 che esige la certificazione del rendimento energetico degli edifici. Il decreto (già operativo dal mese di ottobre 2005) fissa i parametri massimi di consumo energetico complessivo (riscaldamento, condizionamento, elettricità e altro) che gli edifici (abitazioni, uffici, negozi, aziende) non potranno superare e che devono essere considerati già nella fase di progettazione e certificati per evitare pesanti sanzioni per il progettista e la possibilità d’invalidare il contratto da parte dei terzi acquirenti. Anche su semplice presentazione delle bollette che attestino il superamento dei parametri.
Di questa rivoluzione in materia edilizia si è discusso nell’importante convegno, tenutosi a Bologna il 10 febbraio 2006, sul tema Il D. L. 192: la dotazione energetica dei fabbricati. Nuove responsabilità o maggiori opportunità?, che ha sottolineato l’esigenza di un dispositivo produttivo, un cervello dell’impresa edile tra committenti, progettisti, costruttori e aziende produttrici d’impiantistica. Infatti, ora la progettazione degli edifici e la loro costruzione dovrà soddisfare non solo i criteri strutturali, architettonici, estetici, ma anche gli standard del rendimento energetico, con un’accentuazione dell’importanza della componente impiantistica, determinante per il contenimento energetico.
Già la struttura dell’edificio, con la nuova normativa, deve rispondere, oltre che alle previste caratteristiche antisismiche e acustiche, anche ai parametri dell’isolamento termico delle murature e delle superfici trasparenti. Queste ultime, impiegate sempre più spesso, comportano una maggiore difficoltà di rientrare nei rendimenti energetici di legge, a meno che non si ricorra all’impiego di vetrate tecnologiche con caratteristiche coibenti similari alle murature esterne. Due aziende, che operano da anni nei moderni settori tecnologici, la C&P Costruzioni di Poviglio (Reggio) per i materiali di muratura, e la Aktis Italia di Loreggia (Padova) nel settore vetrate hanno dimostrato agli oltre duecentocinquanta convegnisti di poter offrire i materiali adatti a ottenere elevati isolamenti termici. Ma, oltre che dagli aspetti dell’isolameno dell’edificio, il consumo energetico dipende dalla tipologia dagli impianti di climatizzazione e d’illuminazione e dal loro impiego. A questo proposito, notavano i relatori del convegno, la legge esige, non tanto un maggior risparmio, quanto un miglior rendimento: non si tratta d’introdurre limitazioni all’uso, ma di ottenere un’elevata qualità ambientale di climatizzazione e d’illuminazione, usando impianti con rendimenti maggiori che consumino e inquinino meno. A proposito dell’inquinamento, i parametri fissati da questo decreto hanno la stessa efficacia vincolante di quelli per la costruzione e la circolazione delle automobili, ma con effetti ben più importanti: gli edifici sono grandi complessi energetici che funzionano tutto il giorno e tutti i giorni dell’anno, ben di più delle automobili!
Una tipologia di climatizzazione che può soddisfare le richieste del D. L. 192 imitando i processi della natura è la “climatizzazione radiante”: un impianto particolare che, pur essendo quasi invisibile perchè inserito nella struttura edile, riesce a riscaldare durante l’inverno e rinfrescare durante l’estate, controllando continuamente la qualità dell’aria dell’ambiente, sempre in condizioni di massimo confort con il minimo impegno e consumo energetico. In questo convegno, l’Aktis Italia, di cui sono il referente per Bologna, Ferrara e province, ha illustrato gli sviluppi più recenti di questa tipologia impiantistica ottenuti, oltre che dall’impiego di apparecchiature meccaniche più evolute, grazie al grandissimo sviluppo della parte elettronica di regolazione, controllo e contabilizzazione, la cui flessibilità consente espansioni e modifiche al variare delle esigenze dell’edificio o delle utenze o del progresso tecnologico.
È possibile così utilizzare fonti rinnovabili di basso costo energetico quali il solare, il fotovoltaico, il geotermico, gestendoli, sempre in combinazione con le altre fonti energetiche tradizionali, usando la stessa regolazione che gestisce l’intero sistema impiantistico termico, anche tramite un collegamento in rete o internet.
Il terzo settore molto importante per il livello qualitativo di vita e il rendimento energetico all’interno della casa è quello dell’illuminazione. La Zumtobell Staff Illuminazione di Milano ha presentato i suoi prodotti che, oltre ad avere un’elevata efficienza energetica, creano nuovi modi di vivere gli ambienti, proponendo sistemi programmabili e gestibili in modo remoto, anche stabilendo zona per zona la qualità e la potenza luminosa dei singoli locali o aree. Anche dal campo dell’illuminazione è venuta dunque la prova che questa legge, che sembra porre vincoli molto pesanti per l’edilizia, può costituire l’occasione per dimostrare che la tecnologia e l’industria non contrastano con l’ambiente e con un equo uso delle risorse energetiche, ma sanno attuare nuove soluzioni, peraltro già disponibili, per migliorare la qualità del nostro abitare.