LA CERAMICA CHE MIGLIORA L'AMBIENTE

Qualifiche dell'autore: 
titolare della ARMA (Architectural Materials), Fiorano Modenese

La vostra impresa, ARMA (Architectural Materials), opera nel settore dell’industria ceramica. Quale novità proponete?

Siamo importatori esclusivi per l’Italia della Inax, la prima azienda ceramica al mondo per fatturato che nasce in Giappone, negli anni venti. La Inax produce ceramiche da esterni e da interni che si distinguono per l’alto valore estetico e la grande funzionalità. In particolare, per l’interno, la Inax propone un prodotto fortemente innovativo: la prima ceramica attiva, che interagisce con l’ambiente migliorando la qualità dell’aria. Normalmente, la ceramica è impermeabile sia all’acqua sia agli acidi o ad altri elementi aggressivi. Quindi, è un rivestimento passivo rispetto all’ambiente. Analizzando la tradizione nell’edilizia, la Inax ha ripreso un concetto di bioarchitettura noto da millenni: il ruolo attivo dei muri di terra cruda. I muri di terra cruda assorbono l’umidità dell’ambiente quando è in eccesso e la rilasciano quando è in difetto. Inoltre, purificano l’aria dagli odori, tanto che nelle vecchie case con muri di terra, dove si cucinava bruciando legna, non c’era mai odore di fumo.

Dopo anni di ricerche, la Inax ha realizzato una ceramica che svolge queste funzioni in modo assolutamente ecologico. Si chiama Ecocarat ed è prodotta con Allophane, un’argilla microporosa e molto leggera perché costituita per più del 50% da ossigeno. Nonostante abbia poco spessore, al massimo 5,5 millimetri, la sua microporosità le permette di agire come muri di terra cruda spessi anche 50 centimetri. Mantiene costantemente l’umidità attorno al 50% e trattiene gli odori senza raggiungere la saturazione. Gli odori non hanno massa e vengono soltanto catturati per il principio fisico dell’adsorbimento, lo stesso principio per cui una spugna trattiene acqua nei suoi fori. Come la spugna si asciuga facilmente quando viene strizzata, così questa ceramica si autopurifica grazie al semplice passaggio dell’aria al suo interno.

È molto adatta all’uso residenziale e pubblico. In cucina e in bagno, dove si produce vapore acqueo, evita la formazione di condensa; in camera da letto e in soggiorno consente di sentire meno il caldo e il freddo; inoltre, blocca la proliferazione degli acari che avviene con un’umidità relativa superiore al 70%. Negli ospedali purifica l’aria eliminando anche formaldeide, tuolene e altre componenti di trattamenti terapeutici. Nei musei, mantenendo l’umidità costante, permette una migliore conservazione delle opere d’arte. Normalmente, nei musei l’aria è troppo secca a causa del riscaldamento o del condizionamento e occorre un umidificatore elettrico. Installando Ecocarat alle pareti, si può evitare tranquillamente l’uso della macchina.

Ecocarat si applica facilmente perché è sottile e pesa poco, quindi va anche su pareti leggere, come quelle di cartongesso, spesso presenti negli ospedali o nei musei. Si posa con un collante speciale da bioarchitettura che non ha emissione di formaldeide. È l’unica ceramica che può applicarsi a soffitto. Si taglia con una taglierina da carta e si accosta senza bisogno di sigillare le fughe. L’installazione è rapida e non produce polvere.

Ecocarat si ricicla senza uso di energia elettrica: frantumata con un martello e messa dentro vecchie federe, può regolare l’umidità e purificare l’aria in ambienti come sottoscala, lavanderie, sottotetti.

Questa innovazione nasce in Giappone, non in Italia...

I muri di terra cruda si utilizzavano normalmente in Asia, in Europa e in Africa. In Giappone le case tradizionali, anche per esigenze antisismiche, avevano due muri in terra cruda. Forse, l’innovazione dell’Ecocarat viene dal Giappone per l’estrema attenzione verso l’ambiente, ma anche verso la funzionalità del rivestimento interno in base alle esigenze d’uso. Questo è senz’altro il criterio che muove le decisioni industriali e commerciali della Inax, che ha sostenuto investimenti elevatissimi e dedicato risorse e tempo per produrre una ceramica che non ha equivalenti nel settore. Anche le aziende ceramiche italiane avrebbero potuto pensare a un prodotto così innovativo, ma il loro orientamento è più estetico che funzionale.

Quali difficoltà incontrate nella vostra attività?

Le difficoltà di chi propone un concetto di bioarchitettura millenario considerato, però, nuovo e “strano” nel settore. La maggiore difficoltà è la preoccupazione dei clienti che credono si tratti di un prodotto non realmente efficace. Il cliente non è abituato all’idea della ceramica attiva, poi, però, crede alla pubblicità dei condizionatori che svolgono funzioni simili a quelle che Ecocarat offre gratuitamente, senza uso di energia.

Noi tuttavia persistiamo, convinti della necessità di proporre prodotti che migliorino la qualità degli ambienti interni e riducano i consumi di energia. Una ceramica che regola l’umidità fa risparmiare sull’uso del riscaldamento e del condizionamento. Un grado di differenza nella temperatura comporta un risparmio del 17% dei costi di energia. Una ceramica che neutralizza le componenti organiche volatili presenti nelle colle dei mobili, nei divani e nei tappeti, elimina le cause di allergie, mal di testa e altri disturbi legati ad ambienti “malati”.

Ci sono difficoltà anche nella collaborazione con gli installatori?

Gli installatori non sono abituati a posare un prodotto leggero e a non sigillare le fughe. Per la tipologia di prodotto, forse noi siamo più vicini a chi posa la carta da parati e fa lavori in cartongesso che al posatore tradizionale di ceramica. Le imprese edili più sensibili sanno che il mercato ricerca prodotti da bioarchitettura, ma sono poche quelle che operano per incrementare questo mercato, facendo tesoro dell’attenzione crescente del pubblico verso prodotti naturali e funzionali. Riteniamo che il mercato si orienterà sempre più in questo senso, anche grazie alle leggi che favoriscono già chi produce e chi costruisce con criteri di bioarchitettura e di sostenibilità.