SALUTE E RICERCA TRA ITALIA E SIRIA

Qualifiche dell'autore: 
medico, presidente della Comunità arabo-siriana in Italia

Ritengo che la prevenzione sia importantissima nell’affrontare i tumori. Per questo devo dire che io – che sono originario della Siria, ho studiato in Italia, dove mi sono laureato, e pratico come medico – testimonio di un lavoro di prevenzione che, a mio parere, qui è molto valido. Tanto che ho cercato di portare l’esperienza italiana in Siria. Sto promuovendo un metodo di cooperazione con la Siria, tra l’Università “La Sapienza” e il Centro Tumori di Roma, da una parte, e l’Università di Damasco, dall’altra. Attraverso questo lavoro di cooperazione avviene il trasferimento di nozioni relative alla prevenzione, fino alle terapie nei diversi campi delle specializzazioni oncologiche. Ringrazio, per questo, l’Università “La Sapienza” e il Centro Tumori di Roma.

In Siria e negli altri paesi arabi la percentuale dei tumori è molto bassa, minore certamente rispetto alla media europea. In particolare, è bassa per quanto riguarda l’apparato digerente. D’altronde, sono molto noti i vantaggi della dieta mediterranea. Sappiamo che il consumo di alcuni alimenti come la carne aumenta la frequenza dei tumori, in particolare del colon. Anche l’abuso di alcolici provoca, oltre alle infiammazioni acute, neoplasie al pancreas. Ricordo che nel Medio Oriente sono invece molto diffuse le patologie cardiovascolari, anche in questo caso per ragioni dietetiche, come il consumo di cibi con alcuni tipi di grassi.

Nonostante ci sia il detto “fumare come un turco”, la percentuale di tumori al polmone è molto bassa in Medio Oriente. Ancora non si sa esattamente perché, forse, occorre dire, talvolta anche per deficit di diagnosi. Anche qui in Italia tempo fa le percentuali di tumori erano basse perché venivano fatte molto meno diagnosi, soprattutto di tipo precoce.

Comunque, in Medio Oriente, in campo oncologico non siamo affatto avanzati. Le informazioni terapeutiche sono tratte dai protocolli che si adoperano in Europa. Per quanto riguarda i mezzi, soprattutto di terapia radiologica, non ci consideriamo avanzati. La collaborazione con l’Università “La Sapienza” è importante anche per questo, perché ci consente di portare in Siria strumenti radioterapici. La chemioterapia, invece, viene controllata dal governo e somministrata gratuitamente ai pazienti affetti da neoplasie. Il continuo sviluppo delle ricerche e la presenza di strumentazioni, sempre più precise, per la diagnosi e le cure hanno permesso di ottenere, attraverso il sistema di prevenzione, la diagnosi precoce delle malattie tumorali, trattate con ottimi risultati.