IL GIOCO DI SQUADRA NELLO SPORT E NELL’IMPRESA

Qualifiche dell'autore: 
presidente di Cramaro Italia e della cooperativa Mantova United

Per intendere il valore che lo sport può avere per la salute della società, basta guardare il film di Clint Eastwood Invictus, dove Nelson Mandela, per riunificare il paese, fa leva sullo spirito nazionale attraverso la Coppa del Mondo di Rugby, che dovrà svolgersi proprio in Sudafrica nel ‘95, e sulla vittoria della squadra sudafricana degli Springbocks, bandita dagli anni ‘80 dal campionato a causa delle differenze razziali. Avvalendosi della sua esperienza di presidente della Cramaro Italia – azienda di riferimento in Italia e in Europa, con le divisioni Trasporti, Industriale e Fotovoltaico – e di quella nella cooperazione, iniziata nel lontano 1984 – quando fondò quello che poi è diventato il Gruppo cooperativo paritetico Promozione Lavoro, la più grande società cooperativa di lavoro in Italia –, in luglio dello scorso anno, per risollevare le sorti del Mantova Calcio, di cui era stato presidente dal 2003 al 2004, lei ha fondato, con i tifosi, il Mantova United, che ha sottoscritto il 25 per cento di azioni del club biancorosso, lanciando così la prima vera forma di azionariato popolare in Italia, in contrapposizione al modello globalistico delle ormai multinazionali del calcio europeo…

È stato un momento storico: il primo caso in Italia in cui una cooperativa di tifosi acquista una quota importante di una squadra di calcio, e questo è accaduto a Mantova. Dev’essere motivo d’orgoglio non solo per i tifosi ma per l’intera città, che ha dimostrato così di non essere la Bella addormentata, ma un centro dinamico, che guarda al futuro. A oggi abbiamo raggiunto la quota di 140 soci e vogliamo andare sempre più nella direzione in cui il tifoso partecipa, perché di mecenati in giro ce n’è sempre meno e comunque affidarsi a loro può essere rischioso. A Mantova abbiamo avuto di recente una brutta esperienza e per questo vogliamo fare per il futuro cose migliori e diverse. Con la partecipazione dei tifosi si possono costituire basi solide: il nostro è un progetto ambizioso e speriamo di poter arrivare a grandi numeri e di attirare attorno all’iniziativa numerosi sponsor. Inoltre, cerchiamo di coinvolgere la maggior parte dei cittadini e delle aziende mantovane, per rendere ancor più forte il legame tra la squadra, la città, la provincia e il territorio, consegnando la squadra, effettivamente, nelle mani dei tifosi.

Credo che in futuro saranno molte le società sportive di capoluoghi di provincia con una storia importante come Mantova ad andare nella direzione in cui il tifoso partecipa.

Quali difficoltà sono intervenute nella promozione di questa nuova forma di sostegno nello sport?

Le risorse per la comunicazione sono veramente scarse, mentre, soprattutto quando siamo partiti, c’era bisogno di far capire ai tifosi che non si tratta di creare una barriera fra soci e non soci. Anzi, la partecipazione dei tifosi che decidono di dare sostegno alla società comporta un aumento sia del valore della società stessa e del mito della squadra, sia della responsabilità dei tifosi soci, che si astengono dal compiere azioni che potrebbero nuocere alla squadra di cui si sentono parte integrante.

Un altro aspetto che stiamo cercando di comunicare con forza è la valenza culturale e sportiva in senso lato del progetto. Pensiamo, per esempio, alla scuola calcio, che finora è stata vissuta in modo molto agonistico. Con la cooperativa, invece, s’instaura un approccio differente, che educa ai valori della partecipazione, anziché della concorrenza spietata. Questo ha implicazioni soprattutto nelle scuole e potrebbe essere di forte stimolo per una città come Mantova, ma anche per altre città che non trovano elementi di rilancio. Oggi, molti giovani credono che la cosa più importante sia attirare l’attenzione dei media, anche a costo di essere coinvolti in vicende negative. Diventare protagonisti per ciò che si fa di costruttivo è meno facile, ma lo sport può insegnare l’umiltà per affrontare le difficoltà quando si vogliono raggiungere dei risultati.

In questo senso, può essere anche una palestra per imparare a lavorare in una squadra o a esserne leader?

Lo sport è fondamentale per i giovani, sia perché li abitua al movimento e li aiuta a sviluppare capacità fisiche, sia perché è una scuola di vita, li costringe a confrontarsi con gli altri e a imparare il gioco di squadra, dove ci sono regole precise da rispettare, di preparazione, di formazione, di allenamento, di sacrificio, e non si può barare. Anche per l’imprenditore, il sacrificio e il gioco di squadra stanno diventando sempre più importanti e nella nostra società si sente sempre più l’esigenza di collaboratori che siano formati in questo senso, che però si trovano sempre meno.

Cramaro invece continua ad aumentare i settori di business in cui ha il primato, come quello dei parcheggi fotovoltaici…

Alla fine del 2010, abbiamo completato l’installazione delle strutture su cui la Manutencoop Facility Management ha montato i pannelli per l’impianto fotovoltaico nel parcheggio della Fiera di Modena, che rappresenta una parte consistente del più grande impianto fotovoltaico dell’Emilia Romagna (che comprende anche la copertura dei capannoni della Fiera): con 1,4 MW di capacità installata, trasformerà il quartiere fieristico in un polo che produrrà energia a sufficienza per soddisfare la domanda di una cittadina di 1.800 abitanti.