SCOMMETTIAMO SULLA PAROLA E SULL'INCONTRO

Qualifiche dell'autore: 
presidente del Movimento civico “Bologna Capitale”

Affrontare i problemi di una città, oggi, è materia culturale, prima che economica e politica. Bologna, per esempio, sta attraversando un momento di grande difficoltà, causata non solo da una profonda crisi in ambito economico, ma anche da un degrado culturale. Il segnale più pericoloso di questa crisi è rilasciato dal suo centro storico, che sembra essere una pesante eredità del passato più che un ricco dono della tradizione da valorizzare e rilanciare…

Bologna ha il privilegio di avere il centro storico più grande d’Italia e quindi del mondo, perciò è importante attuare politiche che ne incentivino il turismo e una maggiore fruibilità da parte dei cittadini. Occorre un’opera di pulizia straordinaria delle strade e dei muri, ma anche un grande piano di parcheggi intorno ai viali. Un centro concepito in questi termini offre una città ricca di iniziative e eventi, che coinvolge il tessuto delle associazioni culturali e che non si costruisce con la politica dei divieti. Bisogna mettere da parte una tendenza un po’ dirigistica del passato e l’istituzione deve dare modo a tutte le espressioni culturali di diffondere il proprio messaggio. A tal proposito, ritengo che siano un’opportunità il complesso di Palazzo d’Accursio con la Sala Borsa e il Palazzo Re Enzo. Sono aree importanti non solo per dimensioni, ma anche in quanto siti nel cuore della nostra città che occorre diventino un volano per il turismo culturale. Palazzo d’Accursio può diventare un grande museo interattivo che racconta alcuni dei personaggi storici di Bologna; mentre Sala Borsa ha la vocazione di essere il front-office delle centinaia di associazioni culturali del territorio, che in questo modo si promuove e si valorizza.

Come fare perché Bologna attragga intelligenze e divenga città della cultura che accoglie i giovani?

È constatabile l’emigrazione cosiddetta di cervelli così come il problema del ripopolamento della città, perciò è essenziale lavorare a una politica di sostegno alla natalità e alla famiglia che non trascuri l’offerta di alloggio e di lavoro per gli studenti più meritevoli affinché portino reddito e quindi ricchezza.

Le imprese del territorio risentono della crisi in ambito internazionale, ma le cose si complicano ulteriormente, ad esempio, per i problemi burocratici che incidono sulla produzione. Cosa occorre per favorire un nuovo rilancio?

Bologna ha una caratteristica unica: la centralità geografica, una risorsa che ha consentito la nascita d’istituzioni come la Fiera, l’Interporto e il Centergross. Queste strutture sono tra i nostri punti di forza. Inoltre, grazie anche ai più efficaci collegamenti ferroviari dell’Alta Velocità, può essere preferita per l’insediamento delle sedi di multinazionali. Occorre, quindi, puntare a una politica d’incentivi sia per nuovi insediamenti urbanistici, sia per favorire l’apertura di nuove realtà lavorative, considerando anche che l’appetibilità di una città si gioca sulla qualità della vita, sulla mobilità e sull’apertura all’internazionalismo. Con tali caratteristiche le multinazionali indiane o cinesi piuttosto che americane possono cogliere l’opportunità d’investimento che si traduce anche in nuove offerte di lavoro per i nostri giovani e laureati.

Ma non si deve trascurare l’apporto decisivo delle piccole e medie imprese che sono la vera ricchezza del territorio. È quindi essenziale che il sistema del credito offra nuove garanzie per sostenere questa risorsa, soprattutto nei momenti di difficoltà, non solo quando le cose vanno bene. Bisogna tornare a valorizzare un’altra delle nostre eccellenze, il distretto della meccanica, che è composto da una miriade di piccole e medie imprese di cui spesso non si parla. Il mondo Ducati, per esempio, non è fatto solo dalla storica azienda, ma anche dai diversi fornitori a essa collegati. Puntare sul distretto della meccanica è sicuramente una priorità per rilanciare il tessuto economico della città.

Come il cittadino può divenire protagonista del rilancio di Bologna?

Noi siamo impegnati sulle problematiche della città da molti anni, il civismo si costruisce con impegno quotidiano e competenza. “Bologna capitale” è un movimento a cui partecipano tanti cittadini che intendono la salute della città come prioritaria e scommette sulla parola e sull’incontro. Per questo lavoriamo costantemente attorno a progetti che tengano conto del disagio e delle proposte dei cittadini a differenza delle logiche partitiche complessivamente molto distanti dalle esigenze delle persone, non a caso molto più diffidenti che in passato.

Noi operiamo a partire dal cittadino anche attraverso il prezioso apporto dei tanti giovani volontari che attraversano la città ciascun giorno illustrando il nostro programma. E questo non è mai accaduto.