NOVITÀ NELLA DIAGNOSI E NELLA CURA DELLE MALATTIE EPATICHE

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responsabile area medica della Casa di cura “Madonna della Salute”, Porto Viro (RO), specialista in Medicina interna, Casa di cura “Madonna della Salute”, Porto Viro (RO)

Le malattie epatiche sono molto diffuse, soprattutto nelle forme più frequenti, e colpiscono il 17 per cento della popolazione mondiale. In che cosa consistono e come sono diagnosticate e curate nella clinica “Madonna della salute”? Possono avere una gravità scarsa o importante, a seconda dello stadio della malattia, e possono evolversi in cirrosi epatica e nel cancro del fegato, che colpisce soprattutto il sesso maschile ed è, per frequenza, il secondo tipo di cancro nel maschio e il sesto nella femmina. In passato la causa maggiore era determinata dall’alcol e dall’epatite C. Ora sta emergendo un nuovo gruppo di patologie legato al cosiddetto “fegato grasso”, la steatoepatite non alcolica e la steatosi epatica. Anche queste sono condizioni predisponenti del cancro del fegato. Alcuni evolvono da una cirrosi o da una epatopatia cronica, altri direttamente, soprattutto in persone con obesità o con sindromi metaboliche. Sono stati descritti cancri al fegato anche in bambini in età scolare, senza cirrosi epatica. È molto importante diagnosticare precocemente tali patologie e tenerle monitorate. Un tempo si praticavano molte biopsie, ma la biopsia è una metodica invasiva, scarsamente ripetibile e non scevra di complicazioni. Oggi si privilegia l’elastometria epatica o fibroscan, che permette di conoscere le condizioni del fegato in tutti i suoi stadi e soprattutto di monitorare nel tempo le condizioni del fegato e di controllarlo. La nostra Casa di cura, in particolare il dottor Georgios Anastassopoulos, si occupa di tali metodiche non invasive per queste patologie. La nostra struttura è l’unica della provincia a svolgere quest’attività, ma al nostro ambulatorio afferiscono pazienti che provengono dalla nostra provincia e anche da quelle di Venezia e di Ferrara.
Dottor Georgios Anastassopoulos, lei lavora nella casa di cura “Madonna della Salute” da giugno 2015. Può parlarci della sua attività? Negli ultimi tre anni, abbiamo visitato circa 1600 pazienti con malattie epatiche. La maggior parte di loro sono soggetti con epatopatia HCV (virus dell’epatite C) correlata: con l’introduzione dei nuovi farmaci antivirali, siamo in grado di eradicare il virus dell’epatite C, in una percentuale elevatissima, superiore del 95 per cento.
Inoltre, i pazienti con epatopatia cronica HBV (virus dell’epatite B) correlata, una volta diagnosticati, sono trattati con farmaci antivirali se presentano un elevato grado di fibrosi epatica. Negli ultimi mesi siamo intervenuti in molti casi di epatopatia di genesi dismetabolica, quindi in pazienti obesi, dislipidemici, ipertesi e diabetici. Occorre riflettere su questo tipo di pazienti, perché attualmente la cirrosi a genesi dismetabolica è la seconda indicazione più comune per il trapianto di fegato negli Stati Uniti.
Noi siamo fiduciosi, in quanto con l’ausilio del fibroscan (elastometria epatica transiente eco-guidata) implementato con il sistema CAP di una metodica non invasiva, possiamo valutare oltre al grado di fibrosi epatica, anche quello della steatosi epatica.
Siamo diventati un centro di riferimento importante per la stadiazione (la valutazione dell’evoluzione di una patologia) delle malattie epatiche in Veneto. Stadiamo circa 1000 pazienti all’anno, pazienti nuovi, ma anche quelli che vengono per il follow-up epatologico.
Quanti giorni alla settimana visita in ambulatorio? L’attività di ambulatorio si svolge due volte alla settimana, venerdì e sabato, ma talvolta impieghiamo qualche martedì pomeriggio.
Chi può accedere a questo servizio? Tutti i pazienti con epatopatie di origine virale, dismetabolica, alcolica e autoimmune; inoltre, possono essere studiati i pazienti con alterazioni delle transaminasi o delle gamma GT. Possiamo eseguire questo esame anche con impegnativa del medico curante, con l’indicazione “Eco con Elastometria epatica”. I tempi di attesa non superano i venti giorni, sia per le prime visite sia per i controlli.
Può dirci quali vantaggi può avere il paziente che si sottopone a questo tipo di esame? Il paziente affronta un esame non invasivo, rapido, con risultato molto più rapido rispetto alla biopsia epatica, una metodica invasiva, poco gradita al paziente e a volte con complicanze post-procedura.
Com’è stato detto anche prima, i pazienti affetti da un’epatopatia cronica HCV-correlata e i pazienti con epatopatia cronica HBV-correlata che presentano una fibrosi avanzata, una volta studiati con questa metodica, sono sottoposti alla terapia antivirale con successiva eradicazione virale e miglioramento del loro status epatico.
È molto importante anche studiare i pazienti con sindrome metabolica, con concomitanza di steatosi epatica associata a fibrosi, e con steatoepatiti non alcoliche, che presentano un rischio elevatissimo di progressione della malattia epatica in breve tempo, per poter intervenire rispetto alle possibili cause, per esempio cambiando stile di vita per perdere peso, abbassare i valori di colesterolo e dei trigliceridi, migliorare il diabete.
In conclusione, occorre sottolineare una questione importante che riguarda l’obesità: l’aumento dell’obesità a livello internazionale ha avuto un impatto negativo, anche nel nostro paese.
In Italia un po’ meno del 15 per cento della popolazione è obesa, mentre il 35 per cento è in sovrappeso e ha un “fegato grasso”, spesso con enzimi epatici alterati. Di questi soggetti, una percentuale minore, pari al 10-15 per cento, andrà incontro a infiammazione cronica e verso una steatoepatite non alcolica, fino alla cirrosi epatica con tutte le relative complicanze. Quindi, con la metodica del fibroscan, possiamo predire chi tra i nostri pazienti ha un rischio elevato al punto da sviluppare un’epatopatia evolutiva, a volte irreversibile come la cirrosi epatica.