L’AZIENDA INTELLIGENTE ESIGE IL DISPOSITIVO DI DIREZIONE

Qualifiche dell'autore: 
direttore generale, Arco Chemical Group

I profumi di Capri, Ischia, Stromboli, Panarea, Filicudi, Vulcano e altre meravigliose isole che regalano esperienze e paesaggi indimenticabili, da oggi, grazie al vostro ingegno, possono arrivare nelle case di milioni di persone in tutto il mondo attraverso i vostri nuovi deodoranti per ambienti. Anche questa volta, siete riusciti a cambiare le regole del mearcato, introducendo un’innovazione in una nicchia di mercato che sta crescendo notevolmente… In soli due mesi abbiamo inventato undici fragranze per la linea Isole di Deofly, deodoranti per ambienti a lunga durata. Quello dei profumatori è un mercato in esplosione, che inizialmente non aveva riscosso il nostro interesse perché per noi occorre mettere sempre al primo posto il pulito, e il profumo di pulito dovrebbe essere già sufficiente. Purtroppo, è innegabile che in questi anni di grande crisi spesso è intervenuta la tendenza a risparmiare sui costi della pulizia, rimediando con qualche spruzzata in più di deodorante. Tuttavia, questa tendenza ha fatto crescere quella che prima era una nicchia di mercato e che adesso sta diventando un settore importante con grandi volumi e margini interessanti. Perciò noi, se all’inizio avevamo provato a distribuire prodotti di altri con la nostra etichetta, tre mesi fa abbiamo deciso di ideare una nostra linea. E abbiamo lavorato in controtendenza nella presentazione del prodotto: c’è chi abbina il profumo a nomi di fiori, di frutti, di erbe o di spezie, noi l’abbiamo abbinato ai nomi di undici eccellenze italiane tra le Eolie e la costiera Amalfitana e un’isola dell’Oceano Atlantico, Madeira, di fronte al Portogallo, paese che per noi rappresenta un mercato molto importante. Vogliamo far sì che questi profumi portino il nostro cliente a fare un viaggio virtuale su queste isole e chi lo sceglie è un attento cultore delle bellezze naturali e del valore inestimabile di un patrimonio che tutti c’invidiano.
La software house Intuitive Solution, entrata a far parte del vostro Gruppo, ha contribuito all’invenzione di prodotti ipertecnologici – come i distributori di detergenti controllabili da remoto Gynius e Aladin o le App Infinity e Tailor per il calcolo del pulito al metro quadro – che vi posizionano come la prima azienda 4.0 nel settore della pulizia industriale. Ma Intuitive Solution vi ha accompagnato anche nel processo di digitalizzazione dell’intera azienda, producendo un gestionale interno, con schermate di statistiche e analisi dei cicli produttivi, che permette di ottimizzare la produzione con un risparmio notevole sui costi e sui tempi. In che modo questo programma è diventato anche un dispositivo di comunicazione per voi? Da quando ha acquisito la software house, la nostra azienda ha cambiato pelle: se consideriamo il nostro modo di lavorare fino a due anni fa, giusto o sbagliato che fosse, devo dire che, grazie alla digitalizzazione, con le stesse persone, riusciamo a produrre il 25-30 per cento in più. Come può accadere questo? Prima non riuscivamo a capire come organizzare i flussi di produzione eliminando gli sprechi, anche perché il nostro è un prodotto chimico, con tanti cambi di formulazione e di formato. Soltanto quando abbiamo introdotto la digitalizzazione, installando in ciascun reparto un computer che registrava ciascun movimento, siamo riusciti ad analizzare i flussi e a ridurre i tempi di produzione. E le persone hanno lavorato con maggiore entusiasmo, perché hanno capito che il computer non serviva a controllare i loro tempi di lavorazione, ma a migliorare i loro risultati e a rendere tutti i processi più efficaci. Non che prima non ci fosse un’organizzazione del lavoro, ma nel momento in cui sono aumentati i volumi della nostra produzione questa trasformazione è stata imprescindibile.
Dal magazzino alla presa in momento con un semplice click.
E devo dire che avere una fotografia in tempo reale dell’azienda consente all’imprenditore di parlare con i collaboratori con dati concreti alla mano, numeri e non ipotesi o pareri, dati che loro stessi hanno inserito nel gestionale. E questo consente anche di mantenere un livello di qualità costante, senza alti e bassi. Credo che queste siano le aziende dell’avvenire.
Spesso si crede che la digitalizzazione interessi soltanto le aziende che fabbricano prodotti standard, mentre voi avete prodotti che costruite su misura di ciascun committente – hotel, ospedali, imprese di pulizia e grande distribuzione –, anche se non fornite piccole quantità di detergenti… Quando siamo partiti avevamo 350 referenze, ed erano già tante, per cui mi sembrava assurdo averne 700 o 800 come i nostri concorrenti. Oggi ne abbiamo 1300, ma, con una rotazione del magazzino in base al ciclo di vita del prodotto di un mese e mezzo, abbiamo introdotto un’ottimizzazione tale che è come se lavorassimo ancora i 350 prodotti iniziali, perché il gestionale ci dà la possibilità di capire quando un prodotto deve entrare in produzione, in quali quantità e quando dev’essere consegnato al cliente, quindi, abbiamo la possibilità di programmare la produzione con tre mesi di anticipo.
Certo, dobbiamo tenere conto che non basta avere i dati a disposizione, bisogna interpretarli, e questo credo possa farlo soltanto l’imprenditore, che tiene conto della strategia aziendale e si trova costantemente nel rischio di riuscita.