DALL’EMILIA AL SALENTO: IL VIAGGIO DELL’ODONTOIATRIA D’AVANGUARDIA PROSEGUE

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medico specialista in Odontostomatologia, presidente dei Centri Odontoiatrici Victoria

Qual è stata l’occasione per cui nel 2012, nonostante lei fosse titolare di uno studio odontoiatrico affermato a Modena, ha deciso di aprire il Centro Odontoiatrico Victoria, il primo di una lunga serie?

L’idea di aprire un centro odontoiatrico con un format nuovo mi venne in seguito a una serie di incontri organizzati a Milano da una multinazionale, che mi aveva chiesto di partecipare per aggiornarmi sulle novità dell’odontoiatria e sulle tecnologie che all’epoca rappresentavano le nuove frontiere dell’implantologia e di altre specialità del nostro settore. Sapevo che potevano esserci vantaggi e svantaggi nell’introduzione di quelle procedure, che la multinazionale proponeva come la soluzione di tanti problemi; tuttavia, decisi di scommettere in un’attività che offrisse ai pazienti, in un unico centro, i risultati più avanzati di tutte le specializzazioni odontoiatriche e le tecnologie più aggiornate. Chiaramente, mi sarei avvalso della collaborazione di professionisti con una grande esperienza nelle differenti specialità odontoiatriche, che mi avrebbero aiutato anche a valutare le nuove strumentazioni che, di volta in volta, proponevano le case costruttrici. E il tempo mi ha dato ragione: in pochi anni, i Centri Odontoiatrici Victoria sono diventati sei, dislocati in diverse città dell’Emilia (Modena, Carpi, Sassuolo, Castelfranco Emilia, Formigine e Reggio Emilia), e le migliaia di pazienti che si sono affidati a noi finora sono tutti ampiamente soddisfatti.

L’Italia è un paese in cui non è facile lavorare. Tuttavia, l’imprenditore prova che la difficoltà aguzza l’ingegno e offre occasioni per inventare e per trovare nuove vie, anziché abbattersi, disperarsi e abbandonarsi. Quali difficoltà avete dovuto affrontare nel vostro lavoro in questi due anni di pandemia?

Sicuramente le difficoltà che sono intervenute in questi due anni hanno portato le strutture sanitarie, e non solo, ad adottare un approccio di estrema flessibilità. Altrimenti, già a partire dal primo lockdown, iniziato l’8 marzo 2020, sarebbe stato impossibile destreggiarsi fra i mille decreti che si susseguivano a raffica e che costringevano le imprese a continui adattamenti della propria organizzazione. Nelle varie ondate di contagi, che purtroppo non sono ancora giunte al termine, abbiamo dovuto gestire casi differenti nelle nostre sedi: come in ciascuna impresa privata o pubblica, abbiamo introdotto e seguito meticolosamente tutte le procedure per limitare i contagi, ma in uno studio odontoiatrico queste si sono aggiunte alle procedure, già stringenti, cui ci atteniamo ciascun giorno per garantire l’igiene e tutelare la salute dei nostri pazienti. Chiaramente, abbiamo dovuto fronteggiare anche la carenza di personale dovuta non tanto a esigenze di isolamento nei casi di positività – che per fortuna sono stati veramente pochi e hanno riguardato per lo più i contatti stretti di qualche nostro dipendente –, quanto alle idee e alle opinioni di alcuni collaboratori nei confronti delle regole e dei divieti introdotti dai decreti. Come è accaduto e accade in ciascun ambito della società, possono intervenire insofferenza verso le misure cautelative, compresa la vaccinazione o, al contrario, chiusura e auto isolamento per il temuto pericolo di contagio. E in questi casi abbiamo dovuto mantenere una posizione neutrale, dando risposte esaustive ai pazienti, allo Stato e agli stessi dipendenti, che a volte siamo stati costretti a mettere “a riposo”, anche in assenza di positività al virus.

Quindi, nell’attuale contingenza, l’imprenditore ha dovuto assumere la responsabilità anche di problematiche sanitarie che solitamente non gli competono e prendere decisioni drastiche, facendole poi condividere ai propri dipendenti. La situazione si ostina a non essere facile, tuttavia, cerchiamo di coglierne gli aspetti positivi e di considerarla un’occasione per inventare nuovi modi d’incontrarsi e di lavorare.

Possiamo annunciare l’apertura di una sede del Centro Odontoiatrico Victoria a Lecce, nella sua città natale?

Certo, apriremo proprio in questo mese di febbraio e sarà un’occasione splendida per portare nella città che mi ha visto nascere, crescere e affermarmi questo approccio di lavoro nell’odontoiatria e per farlo apprezzare anche dai miei concittadini, in particolare dalle persone che conosco da molto tempo. Per me sarà un banco di prova molto importante. È bello che gli amici d’infanzia possano vederti all’opera, valutare quello che fai e come lo fai, e cogliere le innovazioni che stanno alla base della tua attività e del tuo itinerario fino a questo momento. Poi, si tratta di proseguire il viaggio anche con loro, e questa è la mia nuova scommessa.