CLEVER: QUANDO L’INTELLIGENZA È IN ATTO

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ingegnere, general manager di Clevertech Group Spa, Cadelbosco di Sopra (RE)

L’11 settembre scorso in India, a Pune, si è inaugurata una nuova sede di Clevertech Group. La vostra scommessa di dare un apporto all’automazione dei lavori usuranti in tutto il pianeta, iniziata nel 1987, prosegue nel continente asiatico, dopo le migliaia di installazioni di vostri impianti in Europa e negli Stati Uniti. Perché avete scelto proprio Pune come base per il vostro sviluppo nell’Asia Meridionale?

In realtà abbiamo incominciato a lavorare in India già nel 2018, seguendo i consigli di Luca Carollo, che aveva esperienza del mercato indiano e si è proposto di curare i rapporti commerciali della filiale che avevamo deciso di aprire. Pune è la quarta città industriale del paese, vanta numero si centri di ricerca e università molto blasonate. Nel XVIII secolo era divenuta la capitale dell’impero maratha e, quando i suoi sovrani trasferirono la loro sede a Satara, rimase residenza abituale del primo ministro (peshwa), capo effettivo del governo. Situata a 190 chilometri da Mumbai, Pune è un polo di attrazione per i giovani su per specializzati o con un alto grado di scolarizzazione, che ambiscono a lavorare nelle industrie che si sono sviluppate in settori medio pesanti come quelli siderurgico, tessile, alimentare e automobilistico. Quindi è un’area con una capacità produttiva notevole e di buona qualità. A questo si aggiungono il basso costo della manodopera e gli enormi investimenti in infrastrutture da parte del governo, che lasciano ben sperare in un orizzonte ampio e ricco di opportunità per il nostro business. Tant’è che già questi primi passi ci hanno consentito d’incontrare due grandi produttori di vernici per i quali stiamo progettando alcuni impianti nella zona. E non è un caso se, nell’ultimo decennio, va rie industrie della provincia di Reggio Emilia hanno trovato fortuna in quel paese, dopo avere effettuato grandi interventi e investimenti, sempre nel manifatturiero. L’altro punto di forza di questa nazione – che nel 2023 si è classificata come la più popolosa al mondo, con un miliardo e quattro cento milioni di abitanti, la quinta più grande economia e la terza in potere di acquisto – è la mobilità dei lavora tori, che hanno una capacità di spostamento incredibile. Noi siamo stati fortunati perché tutto il nostro staff dirigenziale vive a Pune, compreso l’amministratore delegato, che aveva cambiato residenza già due volte con tutta la famiglia, prima di venire a lavorare con noi.

In quali settori lavorano i vostri clienti in India, oltre a quello delle vernici?

Per esempio, nel settore delle bevande dove abbiamo installato siste mi d’automazione nelle linee di produzione della birra, abbiamo clienti come Anheuser Bush, che produce 600 bottiglie al minuto, e nel settore distillati abbiamo installato impianti nella Pernod Ricard. È importante ricordare che il nostro primo cliente, Ba laji Wafers, è nel settore alimentare, è un’azienda familiare come la nostra e con un fatturato di circa 230 milioni di euro. Quando ci ha dato l’ordine per la prima commessa, Balaji distribuiva i prodotti solamente in alcune aree dell’India, oggi, invece, dopo aver in vestito in ben sei nuovi stabilimenti, è praticamente presente in tutto il paese, che è più grande dell’Europa nel suo insieme.

In India c’è una bella opportunità perché tutte le lavorazioni che adesso vengono eseguite manualmente sa ranno molto presto automatizzate, e sarà inevitabile sostituire il personale con le macchine perché la pallettizzazione e la depallettizzazione, come la manipolazione dei prodotti, sono attività che non potranno più essere eseguite manualmente in quanto sono molto usuranti, e in linee ad alta velocità le operazioni manuali non sono performanti, considerando che l’uomo le svolge malvolentieri e non in modo ineccepibile.

Questo numero della rivista è dedicato all’intelligenza come arte del fare. Sembra pensato apposta per il vostro Gruppo, che ha il riferimento all’intelligenza persino nel nome, Clevertech: l’aggettivo clever in inglese vuol dire “intelligente”, ma ha implicazioni differenti rispetto a intelligent, perché designa proprio l’ingegno nel fare, l’intelligenza in atto. E quale aggettivo potrebbe essere più indicato per chi inventa sempre una via e un modo per rispondere alle mille e una esigenza dei clienti? Può fare qualche esempio di vostre applicazioni negli ultimi anni?

Nelle linee di imballaggio alimentare, per esempio, alcuni prodotti devono essere sottoposti a riempimento in ambiente asettico: in questo caso abbiamo fornito un sistema molto veloce di depallettizzazione per le lattine riempite, che può gestire 2200 lattine al minuto. Nel caso invece di prodotti alimentari che devono essere termo-trattati per preservare la loro vita prima dell’acquisto, forniamo soluzioni integrate che s’interfacciano con le autoclavi. Il nostro sistema di cestonamento e decestonamento può gestire barattoli di vetro, buste flessi bili o lattine in metallo, e l’interfaccia creata con la navetta si collega direttamente con l’autoclave.

Negli ultimi anni abbiamo installato anche diverse soluzioni integrate per l’alimentazione robotizzata delle scatole piegate al magazzino formatrici, pallettizzatori nel settore vinicolo e delle distillerie, per gestire la pallettizzazione sia di bottiglie di vetro cilindriche sia di piccole fiaschette. Per il mercato nord americano, abbiamo sviluppato un’importante applicazione su misura nel settore vinicolo per la pallettizzazione delle riutilizzabili, nella quale gestiamo e movimentiamo casse rispedite contenenti bottiglie vuote.

Per concludere – anche se è impossibile esaurire l’elenco delle applicazioni, che ideiamo, progettiamo e realizziamo ad hoc per ciascuna commessa –, abbiamo un sistema multimarca, in grado di movimentare da due a quattro SKU (stock keeping units) di versi nello stesso pallettizzatore: una multinazionale di primo livello ne gli Stati Uniti lo sta utilizzando per gestire 21 diversi prodotti in 21 line in dark room connesse con 7 nostri pallettizzatori.