LA POLITICA DELL'INNOVAZIONE

Qualifiche dell'autore: 
presidente del Gruppo Lameplast

La Lameplast ha avviato la sua attività trentatre anni fa, con le lavorazioni per conto terzi nel settore delle macchine automatiche. Poi, io e i miei due soci abbiamo fatto una ricerca sul mercato e abbiamo visto che mancavano le strutture che permettessero di produrre la plastica secondo le effettive esigenze del settore farmaceutico. Allora, abbiamo incominciato a specializzarci nella produzione di contenitori in plastica, in ambiente a contaminazione controllata, ma soprattutto creando nuovi contenitori e avviando un processo d’innovazione che è rimasto costante negli anni. 

Dall’attività artigianale al settore farmaceutico il passo per noi è stato abbastanza breve e, se oggi l’Italia può vantare un’invenzione unica al mondo, il contenitore monodose, che è una creatura Lameplast, è soprattutto grazie ai nostri investimenti nella ricerca che sono stati ingenti fin dall’inizio. Subito però, quando abbiamo iniziato a produrre questo contenitore, ci siamo accorti che le aziende farmaceutiche non avevano all’interno macchine per il riempimento. Quindi, abbiamo pensato di fornire noi stessi questo servizio alle aziende farmaceutiche e abbiamo creato la COC Farmaceutici, un’azienda autorizzata dal Ministero della Sanità italiano per la produzione di prodotti sterili.

Forti dell’esperienza nel settore farmaceutico, ci siamo rivolti anche al cosmetico, proponendo i nostri contenitori con una veste nuova, un packaging colorato ed elegante. Anche in questo caso abbiamo fatto centro, perché oggi lavoriamo con le più grandi multinazionali del settore e abbiamo il controllo del mercato francese, il numero uno al mondo.

Poi è nata una nuova società, la Pentafill, in grado di fornire anche le macchine confezionatrici ai clienti che hanno prodotti talmente particolari e innovativi che li producono al loro interno, seppure utilizzando i nostri contenitori. 

Nel frattempo, per affrontare le sfide della globalizzazione, abbiamo pensato di entrare in un mercato importante come quello americano, con la costituzione della LF of America, una società partecipata al quarantacinque per cento da un socio americano. Dopo un certo periodo, però, ci siamo accorti che il mercato americano non rispondeva secondo le aspettative, in base alle ricerche che avevamo fatto e ai contatti avviati all’inizio e presto ci siamo resi conto che questo era dovuto principalmente alla mentalità degli americani, che non avevano la capacità di proporre il prodotto e il servizio che noi siamo in grado di offrire: loro andavano a vendere un contenitore, noi invece vendiamo a livello mondiale un servizio, una tecnologia, un know-how, un’innovazione. Così, abbiamo acquistato il cento per cento della LF of America e da lì è iniziata una nuova avventura, tant’è che oggi abbiamo clienti importantissimi, fra cui Lisa Hoffman, moglie di Dustin Hoffman, per la quale siamo riusciti a creare una linea nuova, dedicata alle persone che viaggiano e pubblicizzata in tutto il mondo. Ormai le donne apprezzano sempre più i nostri contenitori perché vogliono la certezza di utilizzare un prodotto senza conservante e, nello stesso tempo, sterile come possono garantire i monodose.

Da una joint-venture con la BBPackaging – un’azienda costituita da due giovani imprenditori, che hanno inventato la bustina Easysnap, brevettata a livello internazionale – è nata la BBLameplast, per la produzione e il servizio nei settori farmaceutico e cosmetico.

Sempre proseguendo la politica dell’espansione sui mercati internazionali, in cui possiamo offrire il nostro know-how, abbiamo creato la Lameplast Brasile, una rete commerciale, e abbiamo intenzione il prossimo anno di creare anche uno stabilimento per produrre sul posto ed evitare quindi il trasporto di un prodotto così delicato come il medicinale o il cosmetico.

Come gruppo dedichiamo alla ricerca il tre per cento del fatturato e ciascun anno creiamo da tre a cinque nuovi prodotti. Naturalmente, per salvaguardarli, registriamo i brevetti a livello internazionale. Anche se i nostri prodotti sono difficili da copiare: per esempio, da tre anni vendiamo all’esercito cinese un contenitore per il vaccino, che sembra semplice, ma, avendo un contenuto in tecnologia e know-how enorme, su cui abbiamo investito per trent’anni, non ha consentito ai cinesi di farci concorrenza. 

Questo è, a grandi linee, il nostro percorso, ma non è stato e non è facile, abbiamo dovuto renderci conto che il mercato stava cambiando a una velocità spaventosa e c’era l’esigenza di creare un’azienda strutturata con un gruppo che avesse veramente le capacità che richiede la globalizzazione, un team di persone veramente vincenti. E questo è avvenuto in un modo molto semplice: cercando nuovi collaboratori, laureati, giovani, perché ritengo che oggi, in un’azienda funzionante, valida, debbano esserci giovani, che hanno una mentalità aperta e una conoscenza di ciò che è il mondo ancora migliore della nostra.

Con questo team, di cui siamo orgogliosi, abbiamo vinto cinque Oscar dell’Imballaggio, di cui tre a livello mondiale, e oggi, con la bustina Easysnap, siamo finalisti a due sezioni degli Oscar. 

Infine, vorrei annunciare che, dopo dieci anni di investimenti nella ricerca, abbiamo creato un prodotto per rispondere alle esigenze che hanno tutti i mercati, soprattutto le organizzazioni farmaceutiche nel mondo, di un contenitore che non abbia bisogno del conservante. Per rispondere a questa esigenza, prima abbiamo creato il monodose, ma c’era l’esigenza di creare un multidose senza conservante, un flaconcino come quello di tutti i colliri presenti sul mercato. Questo contenitore ha la particolarità di essere utilizzato dall’inizio alla fine, senza che il contenuto entri in contatto con l’aria, perciò senza la possibilità che s’inquini e con la garanzia che rimanga sterile fino all’ultima goccia. Una novità eccezionale, richiesta in tutto il mondo.