Claudio Biondi

  • Il Consorzio Tutela Lambrusco, nato in gennaio 2021 dall’unione dei tre precedenti enti di tutela del famoso vino emiliano (“Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.”), rappresenta 73 soci ubicati nella provincia di Modena e Reggio Emilia, con una produzione annua di oltre 42 milioni di bottiglie. Quanto gioverà questa unione all’espansione futura di uno dei vini più esportati al mondo come il Lambrusco?

  • Lei è stato eletto presidente del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena e del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi dopo Pierluigi Sciolette, presidente storico, che è stato in carica per ventiquattro anni. Oltre a ricoprire il ruolo di vice presidente di Cantine Riunite & CIV dal 2015 e di vice presidente di GIV Gruppo Italiano Vini, lei è imprenditore agricolo da trentotto anni. Quali sono gli aspetti della sua esperienza che porta con sé in questa nuova avventura? L’esperienza da dirigente cooperativo mi ha insegnato che, per svolgere bene il proprio ruolo al