Donne e impresa

  • Nell’ora del coronavirus, gli italiani devono avere paura? La paura della morte deve prendere il sopravvento sulle loro vite fino a distruggere il patrimonio di ricerca e d’impresa costituito in settant’anni di repubblica?

    Gli italiani non devono avere paura della morte, ma della miseria, della povertà, della stupidità e dell’invidia, che alimentano guerre, malattie e devastazioni nella vita di uomini e donne impegnati a compiere uno sforzo costante per dare un contributo alla civiltà della parola, perché la legge della giungla sia lasciata ai suoi

  • Intervista di Sergio Dalla Val
    Il 7 aprile di quest’anno, alla Villa San Carlo Borromeo di Senago, lei ha tenuto una conferenza dal titolo “Le donne, le imprese, il capitalismo intellettuale”. Perché lei afferma che la prima intersezione fra donne e imprese avviene nel Rinascimento?

    Prima di Ludovico Ariosto, nessuno aveva incominciato un poema con “Le donne…”. Prima, c’erano le Muse. È chiaro che il poema di Ariosto è ironico e, quindi, subito arrivano i cavalieri: “Le donne, i cavallier...”. Seguono “l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto,