Fernando Arrabal

  • Sono molto onorato di partecipare a questo Festival di Pordenone, così prestigioso da essere conosciuto e apprezzato anche a Parigi tra i miei amici letterati e drammaturghi. Sono particolarmente lieto di essere vicino a San Vito al Tagliamento: ho conosciuto bene Pier Paolo Pasolini e sono felice di trovarmi in una città di cui mi aveva parlato più volte. 

    Ho conosciuto Pasolini molti anni prima della realizzazione del mio film L’albero di Guernica, che gli deve molto. In un certo momento della sua vita, Pasolini scelse Parigi, poiché aveva problemi in Italia, e da quel

  • Ho molta fortuna perché nel mio conversare qua e là, che parli in francese o in inglese o in spagnolo, sono sempre tradotto (anzi, migliorano quel che dico), come se ci fosse lo Spirito santo.

    Miguel de Cervantes Saavedra morì precisamente a tredici metri e mezzo – non un millimetro di più né uno di meno – dal luogo in cui dichiarai il mio amore alla mia Dulcinea. Avevo, allora, diciannove anni e Cervantes è morto dove doveva morire. Shakespeare ha detto: “La rosa si chiama rosa e non può chiamarsi in altro modo”. Egli dice anche che le cose accadono quando e dove devono accadere. Ed

  • Sono molto contento di essere qui con voi per parlare della modernità, di questo momento cervantesco che chiamo formidabile. Stiamo vivendo il rinascimento – “rinascere”, come sapete, vuol dire nascere di nuovo – e siamo coscienti di questo rinascimento, di questo rinascimento cervantesco, soprattutto nel mondo della filosofia, della scienza, del teatro, per questo chiamo questo momento formidabile. Formidabile ha molti significati, in italiano credo voglia dire “molto bello”, gli americani invece hanno la tendenza a sottolineare l’aspetto della quantità più che della