Mathieu Vittorio

  • Il mio libro Gioco e lavoro (Spirali) nacque da una conversazione che tenni alla Radio Rai, un giorno di fine agosto, quindi, a ferie ormai concluse. Fine delle ferie significa fine del gioco, fine dell’ozio, e ritorno al lavoro. Sembrerebbe dunque che ci sia un’opposizione tra gioco e lavoro e non tra gioco e ozio, se per ozio intendiamo il non fare nulla e non, nel senso positivo latino, l’operare in modo disinteressato in contrapposizione al negozio.

  • Il tema di questo forum sul brainworking m’interessa molto, non solo per quello che ha di avventuroso la vita di qualsiasi imprenditore (tra impresa e avventura c’è senza dubbio una vicinanza), ma anche perché sottolinea che l’imprenditorialità è strettamente collegata con l’aspetto immateriale di qualsiasi bene economico. Direi che i beni economici sono immateriali ai due estremi. Anzitutto all’estremo ultimo della fruizione: un bene economico, se non fosse fruito da qualcuno, non sarebbe un bene, ma anche la fruizione di un oggetto materiale, in se stessa, è qualcosa di spirituale, di

  • Ringrazio per queste presentazioni, che si staccano dalla consuetudine in cui chi presenta il libro non l’ha letto, quindi non contesta nulla all’autore e il dibattito risulta assente. Sergio Dalla Val, invece, non soltanto ha letto il libro, ma ha ripreso una quantità di temi diversi che io stesso non sarei stato in grado di riassumere così in breve. E Carlo Monaco mi ha posto un quesito, quello dell’alternativa tra Parmenide e Eraclito. Io credo che Eraclito e Parmenide dicano la stessa cosa: “Tutto è uno”. Solo, la dicono in due modi radicalmente diversi: Eraclito con