Romolo Raimondi

  • Nonostante alcuni luoghi comuni considerino l’industria antagonista della natura, le imprese che contribuiscono alla qualità della vita e dell’ambiente non sono contro la natura. Pensiamo all’impegno costante nella ricerca, che ha fatto di RCM una delle aziende più innovative nel settore delle macchine per la pulizia industriale e urbana: pensiamo a come sono cambiati gli ambienti di lavoro, diventando più salubri, grazie ai cento modelli che negli anni avete introdotto sul mercato, rispondendo alle esigenze che nascevano nella società e nella città...

  • Lei oggi dà un contributo alla qualità della vita nelle città d’Italia e di altri paesi, attraverso le macchine all’avanguardia per la pulizia urbana fabbricate dalla RCM S.p.A., di cui è amministratore delegato. Ma, prima di entrare nell’azienda di famiglia, studiava architettura, quindi nutriva già un interesse per la città e l’organizzazione dei suoi ambienti. In che modo una formazione in architettura può incidere sulle percezioni di chi vive gli spazi urbani, pensandoli in corrispondenza con l’ambiente, aperti?

  • “C’è sempre una rossa fatta apposta per te!”. La rossa di questo slogan non è un’auto di Formula 1, ma una macchina RCM, che producete a Casinalbo, a pochi chilometri dalla casa di Maranello, e altrettanto famosa nel mondo per chi esige le più avanzate performance nella pulizia urbana e industriale. Con due linee complete di motoscope e lavasciuga e una gamma di oltre 40 modelli in costante evoluzione, siete stati pionieri in Italia e avete dato un impulso costante all'innovazione del settore nel resto del mondo, fin dal 1971 con la R500, tanto che oggi la vostra rete

  • Già nel 1996, l’economista modenese Giuliano Muzzioli, nel libro La Raimondi Costruzioni Meccaniche, definiva la RCM emblema di quelle caratteristiche – “abilità tecnica, cultura del lavoro, capacità d’inventiva e spirito d’intraprendenza” – che hanno reso possibile la crescita economica dell’Emilia. Ma la vostra storia imprenditoriale risale al 1899, anno in cui, mentre nasceva la Fiat, il nonno paterno Ippolito Raimondi avviava una fabbrica di biciclette, che sarebbe stata proseguita da suo figlio Romeo, vostro padre, il quale avrebbe poi fondato nel 1922 la MR per la