Marco Brunacci

  • A proposito del titolo di questo numero della rivista, La fake news, con i vostri servizi di consulenza in materia di proprietà industriale e intellettuale – nelle sedi di Modena, Perugia, Milano e Trento – date un contributo imprescindibile per la lotta ai falsi prodotti, che oggi generano profitti esorbitanti, con danni enormi per le imprese e per i consumatori…

    Infatti. Basti pensare che il giro d’affari del falso Made in Italy vale oltre 9 miliardi di euro a livello nazionale e 150 a livello mondiale, con un danno diretto e indiretto

  • La tutela della proprietà intellettuale e industriale dà un contributo importante alla civiltà e ciascun servizio che Brunacci & Partners offre alle aziende, soprattutto nelle province in cui ha una sede (Modena, Milano, Perugia, Trento), può essere definito un’esperienza civile, in quanto valorizza le idee, quindi l’innovazione e l’invenzione che alimentano la crescita e lo sviluppo di una nazione…

  • Nei numeri precedenti della rivista lei ha raccontato quanto sia stato importante l’entusiasmo dell’ingegner Guido Modiano, prima, e dell’avvocato Secondo Andrea Feltrinelli, poi, per la sua scommessa e la sua riuscita professionale e imprenditoriale, perché le hanno trasmesso la passione per la proprietà intellettuale e l’approccio che poi lei, a sua volta, ha trasferito nella Brunacci & Partners. Questo numero s’intitola L’entusiasmo e la tensione. Che cosa può dirci sul tema?

  • Da alcuni mesi il distretto ceramico è attraversato da un contenzioso sollevato da un’azienda belga che lamenta nei confronti di numerosi produttori la violazione di un brevetto sull’applicazione simultanea di colore e smalto sulle superfici ceramiche. Purtroppo, molti imprenditori del settore hanno spesso messo a disposizione del distretto le idee che riguardavano il “modo” di produrre piastrelle, senza pensare alla loro tutela…

  • La valorizzazione delle idee di business attraverso la tutela della proprietà industriale sta diventando sempre più un asset irrinunciabile per la direzione intellettuale delle imprese. Lei lo aveva intuito quando ha deciso d’interessarsi a questa materia? Com’è incominciata la sua vocazione?

  • Il numero di brevetti depositati in un anno in un paese è un indicatore importante, perché testimonia come un’economia sia in grado di affrontare le sfide della trasformazione tecnologica, inventando prodotti innovativi, che generano valore, proprio grazie alla proprietà intellettuale. Con il decreto attuativo del 15 febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato le nuove disposizioni in materia di Patent Box 2022, una misura che consente di rivalutare i beni immateriali (come brevetti e marchi) attraverso un beneficio fiscale. Che cosa può dirci a questo

  • Centinaia d’industrie e d’inventori impegnati nei processi d’innovazione in vari settori e in diverse regioni d’Italia si rivolgono alle vostre sedi di Modena, Perugia e Milano per ricevere consulenze in materia di proprietà industriale e intellettuale. Come hanno risposto i vostri clienti alla contrazione globale del Pil che si è verificata nel primo anno di pandemia?

  • Il titolo di questo numero del giornale è Il tempo pragmatico, ovvero il tempo del fare e dell’innovazione. In un’epoca in cui i mercati e le tecnologie sono in continua trasformazione, in che modo la proprietà intellettuale assume un’importanza strategica come investimento a medio e lungo termine? Se consideriamo per esempio il settore agroalimentare, il nostro paese e la nostra regione vantano realtà industriali di primissimo livello ed eccellenza, con un mercato internazionale consolidato, spesso ancora di proprietà delle famiglie che le hanno fondate. Realtà che hanno

  • Nelle vostre sedi di Modena, Perugia e Milano lavorano professionisti che, con grande competenza ed esperienza, s’impegnano al massimo per ottenere, mantenere, valutare e tutelare beni immateriali – brevetti, marchi, design e diritti d’autore – e per “far volare le idee vincenti” dei clienti, come recita il vostro slogan. Alcuni dei professionisti sono suoi partners. Con quali funzioni? Da alcuni anni ho la fortuna di poter affidare con serenità la gestione della nostra sede di Modena ai miei tre soci ingegneri – Emanuele Luppi, Daniele Grana e Filippo Zoli – che ormai sono in grado

  • Questo numero del giornale s’intitola La vera cura. Quanta cura occorre nella redazione di una relazione brevettuale e perché? I rischi di contraffazione sono sempre più diffusi in tutti i settori di attività, di conseguenza gli studi di consulenza in proprietà industriale sono sempre meglio strutturati per fornire ai propri clienti un servizio di sorveglianza efficiente e puntuale attraverso l’ausilio di banche dati internazionali sempre più evolute.