Ferdinando Schiavo

  • Nel 2021 l’ISTAT ci aveva già allertati: nel 2070 saremo probabilmente dodici milioni di meno, sempre con più anziani e con famiglie rimpicciolite. Siamo già sotto i sessanta milioni, con un aumento annuale di ultrasessantacinquenni e con una diminuzione della fascia sotto i quattordici anni. Paradossalmente, si può dire che nascono più vecchi che bambini!

    Unica nota positiva, l’aumento degli ultracentenari: nel 2022 ne sono stati censiti ventiduemila, duemila in più rispetto al 2020. La maggior parte di costoro per l’80% sono donne. Nella

  • L’invecchiamento progressivo della popolazione mondiale rappresenta un fenomeno di portata storica. Già nel 2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva stimato che nei successivi quarant’anni (dal 2010 al 2050) il numero delle persone con più di 65 anni sarebbe passato da 524 milioni a 1,5 miliardi. In cento anni, dalla fine del ‘900 ai giorni nostri, in Italia si è passati da una speranza di vita di circa 43 anni agli attuali poco più di 80 anni per gli uomini e di 85 anni per le donne.

    Lʼinvecchiamento, tuttavia, sta determinando

  • Il recente progressivo invecchiamento della popolazione ci distingue da quello che è sempre avvenuto nella biologia del mondo animale: in natura gli animali giovani sono più numerosi dei vecchi, l’animale malato diventa preda per gli altri. Noi invece stiamo andando contro tale principio, siamo le prime generazioni che godono di questo miracolo. Mi piace dire che “nascono più vecchi che bambini”, nel senso che la bassis[sima natalità fa da contraltare (preoccupante) al numero di persone che invecchiano. Già nel 2018 i dati ISTAT ci avevano comunicato che la popolazione