Hieronymi Otto

  • Oggi molti economisti e cittadini comuni trovano le cause della crescente disuguaglianza di reddito e di ricchezza nelle nostre società – una delle questioni più importanti e urgenti che dobbiamo affrontare – nella proprietà privata e nell’economia di mercato e cercano la soluzione in un ritorno al socialismo e alla statalizzazione. Eppure, la nostra prosperità, il nostro progresso sociale e la stabilità politica dipendono proprio dall’importanza dell’impresa e degli imprenditori.
    Nonostante il fatto che il socialismo abbia fallito sia come ideologia sia come esperimento pratico, l’

  • I valori e gli interessi, che danno impulso alle azioni umane, sono frutto delle idee. Gli ultimi cento anni hanno visto i più violenti scontri di idee, persone disposte a morire per le loro idee, realtà politiche e sociali nate da idee portate all’esasperazione. Da qui alcuni paradossi del ventesimo secolo, che è stato palcoscenico delle peggiori ideologie e regimi, da una parte, e delle migliori invenzioni scientifiche, politiche e sociali, dall’altra. Dai più cruenti, distruttivi e disumani regimi totalitari – nelle varie forme di comunismo e nazionalsocialismo o fascismo – alle più

  • Vorrei ringraziare gli organizzatori per avermi invitato a questo forum (La riuscita. Quale economia e quale finanza per le imprese dell’Emilia Romagna e del pianeta, Borsa Merci di Modena, 27 marzo 2009), che convoca relatori del mondo dell’economia, dell’industria, dell’università e affronta tematiche che vanno dall’ambito psicanalitico a quello bancario e a quello economico. È una modalità importante soprattutto per affrontare la crisi, che ci pone di fronte non solo a problemi da risolvere, ma anche a opportunità da cogliere.

  • Nell’era in cui viviamo, l’era della finanza globale – la principale espressione della globalizzazione –, la responsabilità dei governi e delle imprese è fondamentale. La finanza globale è, al tempo stesso, indice di progresso e di regressione, perché può provocare instabilità e crisi internazionali, che ormai pensavamo superate da tempo. Né i poteri pubblici, né le imprese, né gli esperti sono veramente consapevoli di tutte le possibili conseguenze della finanza globale: si naviga a vista. Ma esiste veramente un pericolo di crisi? E ci sono metodi per impedirla?

  • Non parlerò propriamente del valore dell’impresa, ma dell’ambiente che la circonda e ne determina, sia a lungo sia a breve termine, il valore.

    Stiamo vivendo una situazione difficile, ma penso che il pessimismo e il cinismo non possano essere accettati, ritengo che un ottimismo illuminato sia l’unica strategia valida oggi. Non c’è una vera alternativa, né in Europa né nel resto del mondo, a ciò che io chiamo il modello occidentale di competizione e solidarietà, nato negli ultimi sessant’anni. Senza la competizione, la solidarietà si trasforma in