Lami Bruna

  • Sempre attenta alle novità nel panorama nazionale e internazionale, Moderna Distribuzione ha aperto il più grande punto vendita del progetto D’Italy, il 6 maggio scorso, a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena. Qual è il format che propone e in che modo si differenzia dai discount, pur non essendo un supermercato tradizionale?

  • Dal 20 maggio 2012, come amministratore di Moderna Distribuzione ha dovuto affrontare difficoltà impensabili: quattro dei vostri dieci punti vendita in provincia di Modena erano stati colpiti dal terremoto. Come lei racconta nel cortometraggio XX settembre, lo sforzo per far ripartire quattro negozi rimasti chiusi per due mesi è stato enorme, considerando che hanno sede in luoghi che si erano svuotati e dove la ripresa è stata lentissima, anche perché molte persone avevano perso il lavoro e non avevano ancora la capacità di spesa di prima. Nonostante tutto, il 9

  • Oltre a portare il saluto del presidente di Ascom Confcommercio Modena, Carlo Galassi, vorrei dare una breve testimonianza dell’assistenza che la nostra Associazione ha fornito alla popolazione dell’area Nord di Modena, colpita dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, in collaborazione con la Protezione Civile: coinvolgendo oltre 220 strutture alberghiere da Modena alla riviera romagnola, oltre a Mantova e Verona, abbiamo dato alloggio a 6670 persone, 30 delle quali sono tuttora in albergo; abbiamo promosso l’aggregazione di una realtà commerciale a Mirandola e Finale Emilia,

  • Il tema di questo numero del giornale è Le donne, l’impresa, il valore. Quanto conta l’apporto delle donne nella gestione di una serie di supermercati come Moderna Distribuzione?

  • In un momento di difficoltà che ha interessato quasi tutti i settori, quali sono gli strumenti che avete messo in atto per rispondere alle esigenze di trasformazione?

    La crisi si è manifestata nel nostro settore sotto forma di contrazione, più o meno forte, dello scontrino medio (valore dell’acquistato di ogni singolo cliente), nonché nell’aumento delle vendite dei prodotti “promozionati”, a scapito di quelli a prezzo corrente. Il lavoro in sé non è diminuito, sono diminuiti invece il volume d’affari e il margine.

  • L’inizio della mia attività nel settore dei supermercati risale al 1974, quando ebbi l’opportunità, mentre ancora frequentavo il terzo anno dell’Istituto Tecnico Commerciale di Carpi, di lavorare con i miei tre fratelli nella gestione di un supermercato. L’attività mi diede tanta soddisfazione che, quando in seguito loro si ritirarono per lavorare nel settore della ristorazione, io continuai, aumentando negli anni sempre di più il numero dei supermercati (che nel frattempo erano diventati Ecu) fino a oggi, che siamo a quota nove.