Gabriele Canè

  • Nella quotidianità del nostro lavoro di giornalisti c’è anche un po’ di superficialità, perché alle dieci di sera “occorre chiudere” e non c’è tempo per i dibattiti. Pertanto, considerando che i giornali in fondo sono “monarchie incostituzionali”, tanti passaggi che possono essere sfuggiti si ritrovano nel libro di Dario Fertilio, Le notizie del diavolo. La parabola ignota della disinformazione (Spirali), frutto di un lavoro di ricerca molto interessante.

  • Sono grato a Caterina Giannelli, organizzatrice di questa straordinaria serata insieme con il Lions Club Bologna Archiginnasio, di darmi l’opportunità di un saluto a quanti sono convenuti stasera all’Archiginnasio. Le sono grato di leggere queste poche righe, perché la mia voce non sarebbe stata in grado di fare altrettanto. E sono grato agli organizzatori di questo incontro per avere dato a Bologna l’opportunità di scoprire un bolognese illustre come san Carlo Borromeo. Dico scoprire e dico bolognese, perché anche un petroniano doc come me, che qui è nato, che qui ha avuto l’

  • Sono rimasto molto colpito dalla dovizia di particolari con cui sulla lapide dedicata alla Svolta della Bolognina, come ha sottolineato Marco Poli, si ricorda come Occhetto abbia “liberato l’Italia e unito le due Germanie”, tanto più se penso, per contrasto, a un’altra lapide: quella dedicata ad Aldo Moro in via Fani. Chi la legge, non capisce di cosa sia morto, per un raffreddore o perché travolto da un’Ape che distribuiva il pane; si sa solo che è morto, ma non si dice se ci sia stato qualcuno che ha causato la sua morte.