Agnese Agrizzi

  • Collaboro con la rivista “La città del secondo rinascimento” da quando ero una studentessa universitaria. E proprio in quegli anni si sono poste le condizioni per divenire imprenditrice. Ero iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, con il progetto di laurearmi in Antropologia culturale. Sebbene quindi il percorso fosse apparentemente concentrato su cultura, filosofia e linguistica, dopo l’incontro con la casa editrice Spirali e la collaborazione con l’Associazione Il secondo rinascimento, sono intervenuti nella ricerca elementi di economia

  • Il crowdfunding evidenzia alcuni aspetti interessanti del fare impresa mettendo in gioco il processo industriale di un prodotto. Nel percorso tradizionale, un’azienda che ha creato un nuovo prototipo o innovato un servizio si organizza finanziariamente e programma le varie fasi: avvia la produzione e poi si presenta al mercato, dove comincia a vendere. Con il crowdfunding l’impresa si rivolge al mercato prima di intraprendere la produzione industriale e, attraverso specifiche piattaforme web, chiede al proprio pubblico un preacquisto. La scommessa è chiara: se il prodotto interessa, la

  • Non c’è migliore omaggio al lavoro artistico di Marco Castellucci di questo libro, L’acquerello di Dio (Spirali), che raccoglie i suoi acquerelli dal 1990 al 2008, compiendo la lettura di un itinerario ricco di talento, rigore e intensità.

    Marco Castellucci non è un pittore professionista, è un artista che coglie la chance del tempo fuori orario: in una giornata da dirigente nel settore editoriale, fra gli incontri con i clienti, le telefonate con i fornitori, le firme di nuovi contratti, non mancano le pennellate su un foglio bianco. “La tecnica dell’acquerello mi è stata

  • L’arte di Viviana Nicodemo non è fondata sul ricordo, sull’identità o sull’idea agente. Nelle fotografie raccolte in questo libro La necessità dell’anatomia, l’arte trova la sua condizione con l’assoluto, l’opera non si lascia padroneggiare né codificare né dall’autore, né dal pubblico. Impossibile farne la critica, tanto meno partendo dalla conoscenza dell’artista. Sfogliando, e continuando a sfogliare, questo libro di fotografie colpisce perché è spaesante e impertinente. È impossibile smetterne la lettura.