Valerio Scianti

  • Attraverso il restauro di alcuni dei più importanti monumenti di Modena (dal Palazzo Ducale al Teatro Storchi, per citarne soltanto due), eseguiti nel corso di centocinquant’anni di attività nel settore edile, l’Impresa Scianti ha contribuito alla valorizzazione anche economica dei nostri beni architettonici. Se è vero che, come lei sottolineava in un recente articolo sul nostro giornale, i beni architettonici e artistici sono la vera materia prima dell’Italia, in che modo potremmo farli divenire parte del PIL e qual è la politica industriale che dovremmo adottare?

  • La vostra impresa, che a Modena ha restaurato monumenti come il Palazzo Ducale e il Teatro Storchi, sta per compiere centocinquant’anni. In che modo per voi il restauro è restituzione alla civiltà?

    Per noi il restauro è una questione di sensibilità e legame con la città e il territorio, al punto che diventa parte della vita nostra e di chi con noi lavora alla conservazione dei beni. Negli anni, ci siamo dedicati a importanti interventi considerandoli come un settore di nicchia della nostra attività, senza pensare che al restauro sarebbe stata data l’importanza che ha

  • L’impresa Scianti, in quasi centocinquant’anni, ha costruito a Modena opere di grande importanza e ha ristrutturato palazzi storici come il teatro Storchi e il Collegio San Carlo. Che cosa può dirci della vostra esperienza?