Cristina Dallacasa

  • Lei dirige l’azienda edile di famiglia, attiva nel settore immobiliare da oltre cinquant’anni. L’edilizia da sempre è stata intesa come un’opportunità di sviluppo per il paese, benché negli ultimi anni sembri prevalere l’idea che sottragga terreno fertile all’agricoltura. Come legge la trasformazione in atto nel settore?

  • Nel corso della sua attività edile lei ha progettato e costruito edifici diversi, fra palazzine, appartamenti e villette. Come ha constatato l’integrazione fra natura, scienza, quindi tecnologia, e impresa?

  • È ormai noto il caso bolognese dei 55 alloggi Acer, l’ente regionale che gestisce l’edilizia residenziale pubblica, appena ristrutturati e rifiutati, a causa della mancanza di balconi, dalla maggior parte delle 150 famiglie in attesa di essere collocate in una casa popolare. Questo episodio è tanto più eclatante considerando, da una parte, l’aumento dell’emergenza abitativa e, dall’altra, le critiche di istituzioni e di comitati alla nuova edilizia, accusata di consumare territorio…
    L’edilizia sociale è un’edilizia pubblica, gestita dalle regioni o dai comuni e destinata alle

  • In questo numero della rivista apriamo il dibattito sull’intervento della mano intellettuale nei diversi settori della città e constatiamo che, senza la mano, intesa non solo come manualità, ma anche come logica e strategia, non c’è costruzione. Quale testimonianza può dare rispetto alla progettazione in una prospettiva di lungo termine oggi?

  • Lei è alla guida di un’impresa di costruzioni che ha superato mezzo secolo di attività. In questa fase dell’economia, soprattutto nel settore edile, quanto e in che modo incide sull’operato delle imprese l’interlocuzione con gli istituti finanziari?

  • L’esigenza della comunicazione per lei è sorta sin da quando occorreva confrontarsi con suo padre, Enrico Dallacasa, fondatore dell’omonima impresa di costruzioni che lei oggi dirige. La ricerca costante in cui ha investito in questi anni ha fatto sì che, oltre a pubblicare nella “Città del secondo rinascimento”, sia stata chiamata a dare testimonianza del suo impegno in alcune università italiane…

  • Da sempre attenta a cogliere nella trasformazione opportunità per l’invenzione, lei ha inteso che salute e bellezza possono incontrarsi anche nel settore edile. In che modo?

  • Da oltre cinquant’anni, Costruzioni Dallacasa progetta e costruisce case attenendosi a criteri di qualità, spesso innovando i tradizionali ambiti d’intervento nel settore edilizio. La conduzione diretta del cantiere, la consulenza architettonica nelle personalizzazioni che il cliente richiede, anche quella finanziaria, per valutare gli strumenti più idonei all’acquisto sono solo alcuni degli elementi che fanno dell’azienda un sicuro punto di riferimento, tanto da registrare il record di vendite in un settore, come quello edilizio, che pure oggi sta attraversando cambiamenti epocali…

  • Intervista di Pasquale Petrocelli

    Quando è nata e a quale scopo la cooperativa API-Casa?

    La Cooperativa, nata nel 1986 all’interno dell’API, l’Associazione delle piccole e medie imprese della provincia di Bologna, ha lo scopo sociale di dare alloggio ai dipendenti delle imprese associate API. Il Consiglio è costituito da titolari delle stesse imprese che, partecipando alla vita associativa, offrono gratuitamente le loro prestazioni professionali. Oltre a me come presidente, attualmente, il Consiglio è composto da Antonio Mazza, titolare della Emmepi Costruzioni di

  • Intervista di Pasquale Petrocelli

    Quando nasce la Costruzioni Edili Dallacasa S.p.A. e qual è il suo specifico oggi?

    Nata come ditta individuale nel 1957, a opera di Enrico Dallacasa, mio padre – purtroppo mancato l’anno scorso in seguito a una malattia –, l’azienda oggi lavora a Bologna e nei comuni della prima cintura, realizzando interventi di nuova costruzione nell’immobiliare residenziale.

    Lei quando ha incominciato la collaborazione nell’impresa di famiglia?