Enrico Postacchini

  • Le politiche amministrative delle città italiane dovranno tenere conto delle direttive UE nella gestione delle risorse energetiche in misura crescente nei prossimi anni. Anche l’amministrazione di Bologna pare andare in questa direzione e dallo scorso luglio ha promosso una prima modalità di pedonalizzazione con i T-days (come ricorda nella sua intervista sul numero 49 della “Città del secondo rinascimento”). Dalle dichiarazioni che periodicamente ha rilasciato al nostro giornale sembra però che la questione che si pone come urgente per il centro storico della città

  • In un momento storico di grandi trasformazioni nei diversi settori della produzione e del commercio occorrono nuovi modi per promuovere il tessuto economico del territorio. Come presidente di Confcommercio Ascom Bologna qual è la strategia in atto per rilanciare il commercio?

    Le azioni che da alcuni anni abbiamo avviato sono molteplici. Abbiamo promosso, infatti, la discussione su temi diversi che vanno dagli aspetti fiscali a quelli legali, all’assistenza, al rating aziendale, al commercio elettronico, alle liberalizzazioni e ai nuovi sistemi di rete per le imprese

  • 2.800 esercizi commerciali, 48 alberghi, 70 edicole, 700 pubblici esercizi, 80 supermercati, 57 luoghi per lo spettacolo e l’intrattenimento, il mercato della Piazzola con le sue 400 aziende, che danno occupazione a 35.000 persone, tra titolari d’imprese e rispettivi collaboratori, oltre a banche, assicurazioni, studi medici, servizi professionali e di consulenza e numerose altre attività imprenditoriali: sono queste le cifre del centro storico medievale più grande d’Europa, secondo solo a Venezia, che Confcommercio Ascom Bologna ha sottolineato con forza negli oltre

  • Bologna ha costruito la sua fama sulle sue botteghe e imprese di eccellenza. La chiusura del centro storico al transito delle automobili può essere intesa come indice di efficienza che ci accosta alle più moderne città europee?

  • Con oltre trent´anni di esperienza nel commercio, a fianco del padre Enea nel negozio di famiglia, Postacchini Abbigliamento, lei è attualmente presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia-Ascom Bologna e di Cofiter-Confidi Terziario Emilia Romagna, oltre a essere vicepresidente di BolognaFiere S.p.A. e a intervenire in diversi Consigli Generali fra cui quello della Camera di Commercio. Come integra gli impegni istituzionali con l’attività del negozio, dove tuttora opera?