Antonella Silvestrini

  • Che la vita si scriva non è automatico.
    E non dipende da noi, da una nostra soggettività. Ma senza il “noi” la vita non si scrive. Senza questo indice dell’infinito non si scrive. La vita esige l’apertura intellettuale, la esige il respiro stesso. Armando Verdiglione ha avviato un’elaborazione straordinaria intorno a ciò che ha chiamato il due originario, ovvero l’apertura intellettuale.
    Due come relazione, come dubbio originario da cui procedono le cose. Senza il dubbio, l’idea fa da padrona come ideologia personale, familiare o politica. L’ideologia è il pensiero unico. E con

  • Questa è l’epoca della stanchezza e dei suoi rimedi. Ognuno è stanco: della società, del lavoro, della politica, del clima, della famiglia, della giornata. Da dove viene la forza? Con la nozione di pulsione, Freud ha introdotto l’inconscio: una forza di cui non si conosce l’origine, una tensione che non si vede, che non si comprende. Nei secoli, la forza che non sia stata attribuita al fisico ha sempre destato grande sospetto. Che alcune donne dessero testimonianza di una forza inspiegabile, perché non conferita dalla presenza di un marito o da qualche altra copertura sociale, ha

  • Quando i sociologi parlano di modernità, l’associano al pluralismo sostenendo che oggi, rispetto all’antichità in cui la vita era segnata da circostanze sociali e familiari senza alternativa, l’uomo è libero di scegliere. Secondo questo stereotipo, la modernità implicherebbe la possibilità e la padronanza sulla scelta. Questo concetto è stato avallato e supportato dalle nuove tecnologie, investendo anche il modo di intendere la comunicazione. Infatti, la comunicazione è immediatamente associata al web e al concetto di rete, intesa come diffusione orizzontale delle informazioni a cui “

  • Senza l’apporto della psicanalisi e della cifrematica, che ha precisato lo statuto originario e intellettuale della psicanalisi, la comunicazione è confusa con l’informazione, intesa come passaggio di dati da emittente a ricevente. Questo comporta che, parlando, per esempio con il medico o con l’insegnante, nell’impresa o nella vendita, spesso domini l’idea di un soggetto attivo e di uno passivo. Questa idea è alla base del rapporto sociale, che può sembrare rassicurante in quanto assegna a ciascuno un ruolo. Ma chi si trova, anche nel proprio mestiere, in un dispositivo di parola, nel

  • La nostra epoca è sostanzialista. Ciascun elemento della vita, le difficoltà della giornata, le conversazioni con i colleghi, con i familiari, con gli amici, viene preso in modo sostanziale, ovverosia realistico, come se stesse fuori dalla parola. L’arte della parola, la qualità della conversazione, la vivacità linguistica sono divenuti valori desueti. Ogni cosa viene immaginata e affrontata come se partecipasse a un sistema. Così, anche il disagio, il sogno, i lapsus, le sbadataggini, ciò che sfugge alla linea, al cerchio, a un’idea standard della vita viene forzatamente rimesso dentro al

  • L’idea che la paura sia comune a tutti consola gli umani e li illude di essere uguali e senza responsabilità. E li giustifica nell’invocazione di un rimedio al disagio, anch’esso uguale per tutti, che sia lo psicofarmaco o il rimedio domestico: la sigaretta, il bicchiere, l’eccesso nell’alimentazione. Secondo questo pregiudizio, chi non sta sotto l’egida della paura ordinaria bara o ha qualcosa da nascondere. La psicanalisi e la cifrematica propongono un’analisi e un’elaborazione rivoluzionaria della paura, invitando a considerarla come una sentinella dell’inconscio, non rappresentabile

  • In un’epoca in cui prevale l’iperpositivismo scientifico e l’inconscio è ritenuto una superstizione per cui ognuno – pur colto e istruito – cede alla tentazione di cercare spiegazioni per qualsiasi cosa nei neuroni, nelle alterazioni biochimiche dell’organismo o nella genetica, la questione dell’analisi resta ineludibile.

  • La rivista “La cifrematica” (Spirali) è uno strumento indispensabile per dissipare i pregiudizi su cui si regge il conformismo sociale. E ogni rappresentazione del disagio e dell’inquietudine si basa sul conformismo sociale. La cifrematica constata che la vita procede secondo l’inconscio. È una constatazione che fa già Freud ed è ciò che lo qualifica scrittore, romanziere e artista. La vita procede dalla contraddizione, per via di lapsus, di sbadataggini e attraverso le sorprese del sogno. In questa accezione, la vita ha una struttura narrativa: non possiamo ordinarla, sistemarla,