Innovazione

  • Il problema della scienza e della tecnologia è fondamentale, anche per modificare la situazione sociale, e nutre la speranza della comunità, anche se noi siamo abituati a pensare alla scienza e alla tecnologia della guerra, poiché la guerra ha sempre comportato un grande sviluppo della scienza e della tecnologia. Il riflesso dello sviluppo scientifico e tecnologico si può vedere sicuramente sul miglioramento del tenore di vita delle popolazioni del mondo intero, anche se il quindici o il venti per cento della popolazione possiede l’ottanta-ottantacinque per cento dei beni della terra.

  • Intervista di Anna Spadafora

    Cosa differenzia questo nuovo mestiere, il brainworker della comunicazione in Internet, da quello di altri addetti alla comunicazione?

  • Vorrei portare il saluto della Provincia di Bologna a questo incontro con Padre Busa e lascio ai relatori il compito di entrare nel merito delle questioni di informatica affrontate nei suoi libri.
    Un po’ di tempo fa, c’era un detto: “Se i cittadini non si occupano di politica, sarà la politica a occuparsi dei cittadini”. Seguendo questo detto, io mi sono occupato di politica. La stessa cosa si può dire oggi dell’informatica: anche se qualcuno non vuole occuparsene, l’informatica si occupa di lui. Con questo, vi ringrazio per l’opportunità di dibattito offerta con questo incontro e vi

  • L’informatica oggi è come un torrente di montagna in piena. Per capirci qualcosa, permettetemi di usare la tattica che usavamo da ragazzi appunto in montagna per guadare i torrenti, saltando da un sasso all’altro, con i pantaloni “alla zumpa fossi”, come direbbero a Napoli.

    Incomincio così: immaginate il giorno in cui esistesse un programma di computer che permettesse di archiviare automaticamente, mese per mese, i documenti di un ufficio, assegnando a ciascun documento le appropriate parole chiave. Certamente, quel giorno segnerebbe un altro

  • All’inizio dell’era telematica, le pagine web per un’azienda erano un modo per mettersi in vetrina, una vetrina raggiungibile da tutto il mondo. Oggi invece siamo passati a una fase in cui le aziende utilizzano Internet come un mezzo rapido e immediato per affrontare in modo efficace una serie di problemi interni.
    Il settore della meccanica, molto fiorente in Emilia Romagna, sta muovendosi sempre più in questa direzione. In vent’anni di attività, Studio’80 grafica industriale ha rappresentato un riferimento costante per molte aziende del settore, allorché è venuto il momento di

  • Nel 1975, nasceva in Italia una nuova amministrazione nei Beni Culturali, dopo anni di silenzio in questo settore. Questa nuova amministrazione si chiamava Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Molti credono che esista ancora, perché ormai è entrata nelle orecchie di tutti, ma in realtà oggi si chiama Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

  • La città di Guglielmo Marconi continua a offrire mille risorse che devono essere sempre più valorizzate. A cominciare dall’Università, che in fondo è stata essenziale per il progetto con cui noi, da laureandi in Ingegneria, abbiamo dato vita alla Wireless Solution.
    Oggi di wireless (letteralmente: “senza fili”) si sta appena cominciando a parlare. Noi abbiamo la felicità di essere stati fra i primi e di esserci conquistati una buona fetta di mercato. Fino a gennaio del 2000 non c’era nessuno deciso a offrire la tecnologia wireless sul mercato.

  • Ma è proprio vero che il mezzo è il messaggio? Dopo che la logica, la linguistica, la semiotica sono confluite nell’universalismo disciplinare, dopo che la psicanalisi angloamericana prima e quella francese poi si sono spente, piegate alle ideologie del XX secolo, perché la comunicazione dovrebbe ancora procedere dall’unità e mirare all’unificazione? C’è ancora bisogno del dualismo idealista forma/contenuto (“Internet è neutro, tutto dipende dai contenuti”) o della loro confluenza post-ideologica (“Con i nuovi media, la scrittura è parola e la parola è scrittura”)? Con la cifrematica, la

  • I libri di Padre Busa danno lo spunto per molte riflessioni.
    Padre Busa teme che i suoi lettori rimangano un po’ perplessi quando nei suoi libri tecnico-scientifici si affrontano temi come l’esistenza di Dio, la spiritualità, l’umanesimo. Io credo invece che questo sia l’aspetto più interessante, e quello che più mi ha colpito.
    Come diceva già nel 1982 in Megatrends John Naisbitt (ora è uscito l’interessante High tech–high touch: the co-evolution of technology and culture), nelle aree del mondo dove sta sviluppandosi più rapidamente la tecnologia –

  • Vorrei affrontare il tema del libro di Padre Busa dall’inizio. Un inizio che farei risalire a quel periodo tra il 1200 e il 1300, quando Tommaso d’Aquino, il primo lavoratore che oggi chiameremmo atipico, con contratto di lavoro coordinato e continuativo, nasce a Viterbo. Studia a Montecassino, si laurea a Napoli e poi va ad insegnare a Parigi. Dopo essere tornato in Italia per un breve periodo, va a Colonia. Comincia così a fare, mentre studia e scrive, quell’opera sulla quale poi Padre Busa ha lavorato: in altri termini, dalla old economy di allora passa al terziario avanzato,