Dong Chun

  • Dong Chun

    Vivo a Parigi da oltre dieci anni e constato che l’immagine della Cina in occidente non è ancora molto favorevole. Della Cina si afferma in maniera affrettata che è un paese chiuso e senza libertà, che vive ancora nella miseria ma che, nei settori in cui si sviluppa, rappresenta una minaccia.

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    C’incontriamo a Bologna per la seconda volta in due anni. Ma l’incontro tra Italia e Cina è ormai nei due sensi, perché una delegazione italiana, guidata da Sergio Dalla Val, è andata a Chong Quin, una città che si trova nel sud ovest della Cina, per un’esposizione d’arte, Tesori dell’arte italiana, organizzata dal Museo del secondo rinascimento. Si è trattato di un’esposizione, di cui ha parlato anche Shen Dali nel suo intervento a questo dibattito, un’esposizione molto grande, anche per un paese gigantesco come la Cina.

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    Da vari anni, Shen Dali e io siamo lieti di collaborare ai volumi della collana “L’arca. Pittura e scrittura” (Spirali). Abbiamo pubblicato Marc Chagall e Antonio Vangelli (2001), Henri Matisse e Alfonso Frasnedi (2001), Auguste Renoir e Grigorij Zejtlin (2005) e, quest’anno, Andrej Rublëv e Ferdinando Ambrosino. Il termine arca cade a pennello, in Cina abbiamo un modo di dire: “Nella stessa barca si condividono gioie e dolori”, e penso che questo non sia estraneo ai motivi per cui Armando Verdiglione ha scelto questo