Carlo Marchetti

  • Fra le molte iniziative culturali, formative e informative messe in campo dall’Associazione cifrematica di Bologna e dall’Associazione culturale Progetto Emilia Romagna spiccano indubbiamente quelle riguardanti il tema degli anziani. Con puntualità e frequenza tali incontri hanno affrontato le questioni rilevanti sul tema nell’attualità. Nel corso di questi nostri convegni, a cui hanno dato il loro contributo medici specialisti, soprattutto geriatri e neurologi, psicanalisti, brainworkers, scrittori, imprenditori nei settori della salute e dell’assistenza, sono emerse

  • Nel 1997, l’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna ha organizzato a Bologna il convegno L’anziano, la salute, la città. Ventiquattro relatori, provenienti da vari settori della medicina, tra cui alcuni geriatri di grande rilievo in quegli anni, della psicanalisi, della scienza della parola, della riabilitazione e dell’educazione, della filosofia, della letteratura, della poesia, dell’arte, dell’imprenditoria discussero della “questione anziani”, non soltanto come “problema” e paradigma di malattia, ma anche in una prospettiva di qualità della vita e, per

  • È difficile pensare e immaginare un’esperienza originaria, è impossibile ipotizzare a priori quale sia “apta nobis”. In altri termini l’esperienza non è ideale. Sta a ciascuno constatarla e cogliere ciò che si scrive di tale esperienza. Io ho avuto una formazione classica alle scuole medie superiori, medico-psicologica all’università, poi psicanalitica e di scienza della parola con l’associazione di cifrematica. Avevo una certa idea di cosa fare da adulto, qualcosa che ruotava intorno all’apertura di uno studio professionale. Nel frattempo mi sono occupato di altri ambiti

  • Una delle testimonianze più ricorrenti degli esploratori europei, italiani, portoghesi, spagnoli, britannici, francesi che negli ultimi cinque secoli hanno attraversato il pianeta ridisegnandone la mappa è stata quella intorno all’autorità e alla sacralità che circondava ciascun anziano, anche a livello familiare: in Asia, in Africa, nelle Americhe precolombiane. Nello stesso periodo, con l’avanzare delle cosiddette civiltà industriali, in Occidente la figura dell’anziano, pur in un costante spostamento in avanti dell’ingresso nell’età anziana, ha perso progressivamente l

  • La pandemia di Covid-19, nel suo lungo procedere, sta cambiando moltissimi assetti politici, sociali, economici, relazionali, culturali del pianeta, con molte variazioni anche nelle prospettive lavorative. Probabilmente, tra alcuni anni considereremo questo momento uno degli snodi cruciali della storia, com’è accaduto con guerre, invasioni, migrazioni, crisi economiche e monetarie, cataclismi naturali, ma anche in seguito a scoperte scientifiche e alle loro applicazioni.

  • In questi primi mesi del 2020 è accaduto che quasi ciascun abitante del pianeta abbia avuto modo di ascoltare, di leggere o di usare in varie declinazioni due significanti della lingua greca di tradizione millenaria: epidemia e pandemia. Per la medicina, epidemia è la diffusione di una malattia “su” (epi) un territorio limitato, come una provincia o una regione, o più vasto, su intere nazioni. Il significante pandemia, anche se inizialmente fu usato come attribuzione benefica della dea Afrodite, indica da tempo la diffusione di una malattia infettiva in più continenti, fino all’

  • Non è mai facile definire una professione, un’attività, un’arte.

  • Giovanni Angioli ha scritto un libro di grande rilievo: La chiave comune. Esperienze di lavoro presso l’Ospedale psichiatrico Luigi Lolli di Imola (La Mandragola). Lo ringraziamo per essere venuto a discuterne nella nostra libreria. Si tratta di un libro testimonianza, che narra una vicenda umana e professionale straordinaria, dipanatasi lungo gli ultimi decenni del novecento, svolta sia come missione sia come reinvenzione di un lavoro difficile e di grande responsabilità.
    Giorgio Antonucci, accanto a Angioli, protagonista assoluto di questa vicenda e purtroppo

  • Il 10 agosto scorso si è tenuto un convegno di grande rilievo a un anno dalla prematura scomparsa di Salvatore D’Addario. Organizzato da Olga Priel, a Camerano (AN), città di residenza e di prevalente lavoro del maestro, il convegno ha ospitato l'intervento di autorità, lettori e critici d’arte, artisti e la mia testimonianza rispetto alla lunga e intensa collaborazione del maestro con la casa editrice Spirali.

  • Il dibattito sulla scelta, politica e individuale, tra sanità pubblica e sanità privata è molto antico. Nel periodo mitologico della cura della salute in occidente si portavano gli ammalati sulle isole e in altri luoghi considerati sacri e dedicati ai culti di dei come Apollo e Asclepio, e l’idea di miracolo era prevalente. In tale periodo l’offerta alla divinità era la modalità in cui interveniva un pagamento. La figura del medico comparve in epoca successiva. Presso i Romani l’acquisizione e il mantenimento della salute erano un fatto prevalentemente individuale, di scelte di stili di