Dalla Val Sergio

  • Lanx: dal greco lékosin, “piatto”, anche “vassoio”, “lancia”, il piatto non circolare, da portata. La satura lanx, il piatto da portata pieno di vivande e saporito di spezie: da qui la satira, il motto smodato, piccante, la sapida ironia. Lanx: il piatto per i cibi, e per l’ironia, ma anche il piatto della bilancia. Bilancia: due lance, due piatti. Devono stare in equilibrio? “Equilibrio” da aequus, “uguale” e librare, “pesare”, da cui libra: “bilancia”.

  • L’opposizione tra quantità e qualità, sorta con Aristotele e accentuatasi con il discorso scientifico da Cartesio al XIX secolo, è valsa a riconoscere un primato alla quantità finalizzata alla quantificazione, all’algebra e alla geometria: una quantità sottoposta ai concetti di misurabilità, di regolarità, di ricorrenza, di continuità, cui sfuggirebbe la qualità. Questa dicotomia ha comportato un freno per la ricerca scientifica del Novecento che, come testimonia Daniel Lerner nella sua prefazione al libro Qualità e quantità e altre categorie delle scienze (Bollati Boringhieri), ha

  • L’ambizione è una droga che fa di colui che vi si dedica un demente in potenza”, scriveva il filosofo Emil Cioran, stigmatizzando il modo corrente di intendere l’ambizione, come quel che consentirebbe, al pari di una sostanza, di gestire, padroneggiare, dominare la propria vita. Così ognuno avrebbe la propria ambizione, ambizione soggettiva, ora funzionale alla riuscita, ora foriera della sconfitta. Come scrive Niccolò Machiavelli: “Ma l’ambizione dell’uomo è tanto grande, che, per cavarsi una presente voglia, non pensa al male che è in breve tempo, per risultargliene”.

  • “Me ne vado, la mia vita è altrove”. “Ero stanco dell’Italia, ora me ne sto altrove”. Andare altrove, starsene altrove. Traslocare, addirittura delocalizzare. “Qui in Italia non si può più lavorare, occorre andare altrove, delocalizzare la produzione”. Chi trasloca, chi delocalizza: si tratta sempre di luogo, questo luogo, un altro luogo, il luogo presente, il luogo che conosco già. La delocalizzazione, volgendo una questione di struttura e di direzione d’impresa in problema di luogo, presunto svantaggioso, mantiene l’ideologia del localismo, con l’idea di alternativa, e manca l’

  • Nel libro Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini (1754) Jean-Jacques Rousseau considera la civiltà, e in particolare la figura giuridica della proprietà, come la causa di tutti i mali e dell’infelicità della vita dell’uomo, che prima viveva libero nello stato di natura. Questa mitologia naturalistica, che risponde a un’idea di origine, offre le basi alla critica della civiltà degli Annali franco-tedeschi di Karl Marx (1844). Secondo Marx, la civiltà è fondata, sempre a causa della proprietà, sulla scissione tra lo stato e l’individuo e sull’

  • Intesi secondo il senso comune, la natura, la scienza e la parola sono termini contrapposti. La natura sarebbe naturale, oppure reale, comunque autosufficiente: per Aristotele, perseguirebbe le sue finalità, al punto che il filosofo greco prende un albero come esempio di causa finale. Dopo Aristotele, dopo l’illuminismo divenuto ideologia corrente, questa natura autonoma avrebbe due grandi nemici: la scienza (soprattutto se confusa con la tecnica) e l’uomo, che potrebbero alterare, contaminare, inquinare la sua spontaneità, i suoi fini per definizione naturali, corretti e buoni. Ma in

  • Mala tempora currunt, scriveva Cicerone, non senza ironia, quando la repubblica romana stava lasciando il posto all’impero. “È un brutto momento”, potremmo tradurre, seguendo il ritornello che viene ripetuto da più parti, soprattutto nell’ambito dell’impresa, del commercio e delle professioni. Un brutto momento, un momento negativo, addirittura un momentaccio. Innanzi a questa rappresentazione del tempo, serpeggia la paura, aumenta lo sconforto, si moltiplica la rassegnazione. C’è chi si ritira, chi si ridimensiona, chi aspetta, chi si dispera. Reazioni umane, comprensibili,

  • Secondo Esiodo, Gaia appare dopo il Caos e unendosi con Urano genera varie creature, tra cui i Titani, i Ciclopi e infine Cronos, il Tempo. In questo mito Gaia è la madre terra, in particolare madre del tempo. Questo tempo è Crono, è cronologico, perché ha un'origine, e postula una madre precedente a lui, una madre fuori del tempo, una terra madre. La terra diviene madre se è terra d’origine, se viene prima del tempo, dunque ne è preservata, esente, pura. La terra di Esiodo è nello spazio, è spaziale perché non è attraversata dal tempo, ne è l’origine, origine di un tempo

  • A quattrocento anni dal Convivio di Platone, in cui il banchetto è il pretesto per una disputa sull’amore, con l’atto dell’Eucarestia, Cristo stacca il nutrimento dalla credenza nella sostanza. Nell’ultima cena offre il pane, e dice che è il suo corpo, offre il vino, e dice che è il suo sangue. Diremmo che il corpo e il sangue sono sostanze, stanno sotto a quel che appare, ossia sotto il pane e il vino? Pane e vino sarebbero metafore, starebbero al posto del corpo e del sangue, come crede il protestantesimo? Con il cattolicesimo, invece, non si tratta di metafora sostanziale, ma di

  • Secondo gli Atti degli Apostoli, “mentre il giorno della Pentecoste stava per finire”, all’improvviso “venne dal cielo un rombo, come di un vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano [i discepoli]”. Apparirono lingue di fuoco “ed essi furono tutti pieni di spirito santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo spirito santo dava loro il potere di esprimersi”.