Andrea Sartori

  • Qual è l’importanza della parola nel dispositivo medico-paziente? È difficile pensare a protocolli che indichino come dovrebbe essere una conversazione tra il medico e il paziente. Con l’idea di un protocollo della parola non s’instaura la conversazione.
    Il medico che si sente vincolato a un protocollo non può prestare ascolto e attenzione alle parole del paziente e intervenire. Quando, invece, un paziente si accorge dell’ascolto si sente coinvolto e altrettanto responsabile rispetto alla propria decisione, per cui sarà consapevole di dover informare il medico di qualsiasi cosa

  • Quando è incominciato il progetto della chirurgia bariatrica? L’attività della chirurgia bariatrica è iniziata circa due anni fa e prosegue con buoni risultati. L’anno scorso sono stati operati 100 pazienti, senza complicanze importanti. Riguardo al calo di peso, vi sono stati ottimi risultati, considerando i dati rilevati nei pazienti in due anni, periodo di tempo che ci consente una valutazione attendibile. Ora abbiamo una lista d’attesa per questo tipo d’intervento molto lunga. Pertanto, abbiamo trovato nuove soluzioni per rispondere a questa esigenza. Una volta alla settimana

  • Dottor Sartori, quando è incominciato il progetto della chirurgia bariatrica nella vostra clinica? Il progetto è stato avviato quando la Regione Veneto ha riconosciuto l’obesità come patologia e non soltanto come condizione estetica. Partendo da questa considerazione, ha emesso un documento in cui si sollecitava che nel territorio regionale venissero attivati centri di riferimento per le patologie bariatriche.

  • Lei dirige questo reparto di chirurgia dal 2007. Quali sono gli interventi che vi contraddistinguono?
    In regime ambulatoriale affrontiamo ernie, varici e piccola chirurgia sul volto, in regime di Day Surgery operiamo emorroidi, ragadi e tutti gli interventi di complicazione un poco superiore, comunque su pazienti che possano essere dimessi in giornata.
    In regime di ricovero ordinario, trattiamo tutta la patologia addominale tumorale o non oncologica, sia in laparoscopia sia in modalità aperta tradizionale.
    Fanno eccezione le patologie dell’esofago e del pancreas, che