Marco Moscatti

  • Lei è stato eletto presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro per il quadriennio 2023-2027. Qual è il programma cui punta la sua squadra in questo mandato?

  • Dal 1990, TEC Eurolab è partner delle principali industrie manifatturiere dei settori aeronautico, meccanico, automotive e biomedicale, per il controllo, il miglioramento e l’innovazione di materiali, prodotti e processi. Nel mese di luglio scorso, con l’acquisizione del 30% di BlueTensor, avete aggiunto l’intelligenza artificiale alla vostra offerta. Che cosa vi ha spinto in questa direzione?

  • È già difficile parlare in pubblico della propria famiglia e dell’impresa, immaginate parlarne alla presentazione del libro del proprio padre. Ho letto il libro La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa solo dopo la pubblicazione ed è stato incredibile trovarvi frammenti di vita così importanti che neanche io conoscevo. Il libro è di grande interesse come testimonianza del fondatore di un’impresa che, lontano da qualsiasi celebrazione, soffermandosi anzi sulle difficoltà, dalle pagine emerge innanzitutto come amico, marito e padre. Il testo non ha un taglio

  • Dopo la decisione dell’Europa di dimezzare le emissioni entro il 2030, si è aperta la strada per un mercato dell’auto completamente elettrico. In Italia, entro quella data, almeno sei milioni di veicoli dovranno essere a emissioni ridotte o nulle. La transizione energetica, quindi, influenzerà in modo sempre più incisivo la nostra industria automobilistica, soprattutto nella Motor Valley, e le aziende non sono chiamate a scegliere se accettare o rifiutare la trasformazione in atto, che è inarrestabile, ma piuttosto a capire come orientare i propri investimenti. In

  • PAOLO MOSCATTI, presidente e socio fondatore di TEC Eurolab.
    Fin dai primi anni di attività, nelle sue interviste e nei suoi interventi a convegni culturali e associativi, lei ha enunciato la scommessa di valorizzare i talenti di TEC Eurolab, instaurando dispositivi di parola in cui il cervello dell’impresa non fosse un’esclusiva dell’imprenditore, ma derivasse dal confronto costante con i collaboratori, i clienti e i fornitori, in un processo narrativo incessante.

  • Se teniamo conto che crisis è il giudizio del tempo, qual è la lezione che possiamo trarre dalla vicenda del Covid-19? Questa influenza ha colpito la nostra società civile mettendo in luce le carenze dei nostri dispositivi di governo e di direzione, sia pubblici sia privati. Il panico e il terrore generati, più ancora che il virus in sé, minacciano la nostra salute e il nostro lavoro, aspetti sinergici, tutt’altro che in contrasto l’uno con l’altro.

  • In che modo l’impresa e la pubblica amministrazione intendono l’humanitas? Per quanto concerne la nostra impresa, TEC Eurolab, la prima cosa che constatano i nostri interlocutori è che siamo una squadra. C’è stile, solidarietà, entusiasmo, ascolto e tensione verso la riuscita. Virtù che rilanciano e valorizzano i talenti di ciascuno. Certamente siamo un’azienda a elevato contenuto tecnologico, capital intensive, ma l’elemento distintivo è sempre la squadra. È lo stile della squadra a costituire la condizione della riuscita.
    Gli investimenti strumentali possono essere

  • La lettura del capitolo La strada della salute del libro di Sergio Dalla Val, In direzione della cifra. La scienza della parola, l’impresa, la clinica (Spirali), è occasione per esplorare diverse questioni partendo dalla straordinaria elaborazione cifrematica intorno all’anoressia. Il discorso occidentale, in assenza di ascolto e di attenzione al caso particolare, presume di sapere già e ritiene che l’anoressia sia mentale, malattia mentale soggettiva. Leggiamo: “Così l’anoressia viene patologizzata, cercata e rappresentata dalla psichiatria nelle donne che ne assumerebbero