Cervello dell'impresa

  • Fare impresa è un’arte più che una scienza. Gli autori dell’economia classica, Marx compreso, intendevano per impresa l’attività che deteneva il capitale, ossia la finanza: gli imprenditori erano i capitalisti. A poco a poco, con la scuola neoclassica, l’economia introduce una figura d’imprenditore come gestore che applica la tecnologia alla produzione. Poi, in seguito alle teorie di esperti di scienze sociali e di psicologi, non più di economisti, emerge un’altra idea d’imprenditore come innovatore, che ha quella che ho chiamato la funzione di leadership, non tanto nel

  • Due parole hanno da sempre caratterizzato la storia del Gruppo Argenta: intuizione e coinvolgimento. La nostra azienda è nata da un’intuizione del fondatore, Epaminonda Scaltriti, che, con due soci, non ancora maggiorenni, aveva avviato alcuni bar, fra cui il famoso bar Dorando di Carpi. Il coinvolgimento, parola chiave per l’imprenditoria in generale, è presente fin dall’inizio nella nostra azienda che, quindi, non è mai stata di tipo “padronale”.

  • Nel mio intervento vorrei dare testimonianza della nostra attività, non solo come Grani & Partners, ma anche come Gruppo La Portile, che nel corso di vent’anni ha creato società in vari settori.

    Ma partiamo dalle nostre radici. Come emergeva nell’intervento di Armando Verdiglione, la nascita delle imprese è dovuta alle intuizioni degli imprenditori. Noi dobbiamo la nascita della più vecchia delle nostre attività alla figura di nostro zio, Lorenzo Richeldi, il quale, nonostante avesse appena concluso la quinta elementare, nel secondo dopoguerra

  • Luigi Mai

    Nel numero precedente del nostro giornale abbiamo parlato di Energy Group, il gruppo di cinque imprese della provincia di Modena, nato dalla scuola, per dir così, della PTL di Mirandola, di cui lei è amministratore delegato. La PTL, nata nel 1986, proprio grazie alla sua capacità di innovare costantemente, fin dai primi anni novanta, è divenuta principale fornitrice di carpenteria leggera in acciaio inossidabile – dai setacci ai filtri ai deferrizzatori usati nella fabbricazione di piastrelle, dai nastri trasportatori di biscotti ai contenitori per la raccolta dei

  • Parlo, qui a Modena, del valore dell’impresa, prendendo spunto dalla mia città di provenienza, Milano, e dal mio passato d’imprenditore. Io credo che il problema reale dell’imprenditore oggi in Italia non sia quello della globalizzazione dei mercati, ma quello della globalizzazione della stupidità, ossia dell’assenza di valori. È drammatico. Ho provato enorme dispiacere dinanzi all’evoluzione di Milano, dagli anni sessanta, quando era la capitale del lavoro, a quella che oggi sembra essere la Milano della Finanza. La finanza è una cosa molto positiva se è strumentale all’

  • Nata nel 1974 per la commercializzazione della ghisa, oggi la Commerciale Fond è leader nella fornitura di tutti i materiali di cui necessita il settore meccanico: oltre alla ghisa, l’alluminio, il rame, il bronzo, l’ottone e, dall’inizio di quest’anno, anche la plastica, in barre e lastre di ogni peso e misura, oltre che fusioni a modello. Che cosa ha spinto l’azienda in questa sua crescita nel corso degli anni?

  • Ringrazio il pubblico numeroso che è intervenuto a questo convegno internazionale (Il valore dell’impresa. La sua arte e la sua cultura per l’avvenire dell’Italia e dell’Europa, Camera di Commercio di Modena, 21 novembre 2006) estremamente qualificato e qualificante.

    Il fatto che l’impresa abbia un valore non è certo una novità, anche se negli anni passati c’è stato chi ha tentato di metterlo in discussione. Nuova invece è l’attenzione che viene data all’analisi di questo valore nelle sue componenti fondamentali. Il valore dell’impresa si

  • Chi sono, che cosa faccio e, soprattutto, che cosa vorrei fare? È una bella domanda. Come imprenditore, sono un sopravvissuto che ha iniziato a ventidue anni, nel 1961, quando bastava fare per riuscire e il mercato c’era per tutti.

    Quindi, la mia è una storia che accomuna tanta gente che ha intrapreso, non importa a quale livello e in quale settore. E quelle che abbiamo sentito in questo convegno sono tutte storie di successo, che però, se hanno avuto questa fortuna, in modo inversamente proporzionale, oggi si confrontano con l’impegno di capire

  • Il mio libro Gioco e lavoro (Spirali) nacque da una conversazione che tenni alla Radio Rai, un giorno di fine agosto, quindi, a ferie ormai concluse. Fine delle ferie significa fine del gioco, fine dell’ozio, e ritorno al lavoro. Sembrerebbe dunque che ci sia un’opposizione tra gioco e lavoro e non tra gioco e ozio, se per ozio intendiamo il non fare nulla e non, nel senso positivo latino, l’operare in modo disinteressato in contrapposizione al negozio.

  • Nel mio intervento desidero parlare di talenti e di cassetti: talenti non solo come doti personali ma anche nel senso della parabola evangelica.

    Emilio Fontela, nel suo intervento, mi ha fatto finalmente capire che cosa faccio in azienda quando seguo i giovani lungo la loro prima esperienza: quello che io chiamavo condivisione, per rispondere alle obiezioni del mio socio – il quale non capiva perché m’interessassi del training dei giovani laureati – è un incremento del valore intangibile.