Marcello Masi

  • Sono rimasto molto colpito dalle considerazioni di Pietro Ichino a questo forum (La macchina e la tecnica. L’invenzione, l’arte, la libertà d’impresa, 10 settembre 2020), che prendono spunto dal suo recente libro L’intelligenza del lavoro (Rizzoli). L’Autore, in pratica, ci ha detto che il tasso di disoccupazione nel nostro paese non dipende tanto dalla mancanza di offerta di lavoro quanto dalla carenza, nel nostro tessuto produttivo, di servizi al mercato del lavoro che consentano alla domanda d’incontrare la sua offerta. I dati che egli ha riportato sono sconvolgenti: alla

  • Il forum Impresa, humanitas e pubblica amministrazione (Dipartimento di Giurisprudenza, Unimore, 23 maggio 2019) non deve limitarsi all’analisi degli scenari politici ed economici che stiamo vivendo. Ho ascoltato con interesse le testimonianze d’imprenditori e docenti che mi hanno preceduto, ma credo che sia venuto il momento di cambiare paradigma: anche se l’analisi è un primo passo, non possiamo più rimanere nel ruolo di spettatori inermi e passivi dinanzi alla situazione che si è prodotta in Italia e in Europa. Situazione che toglie o mette in discussione uno dei punti

  • “A memoria d’uomo, nessuno ricorda a Neustadt un pubblico che abbia ascoltato un discorso di oltre un’ora in italiano, tradotto simultaneamente in tedesco: ciò che si è svolto mercoledì mattina (23 gennaio 2019, ndr) presso la ditta produttrice di circuiti stampati EPN Electroprint GmbH è qualcosa di piuttosto singolare, che ha prodotto un vero e proprio caso economico: l’uomo che ha parlato davanti ai settanta dipendenti di EPN riuniti in assemblea era Marcello Masi, fondatore e presidente di Finmasi Group, che, appena due giorni prima, aveva acquisito l’azienda di Neustadt”.

  • Con oltre 500 dipendenti, le sue aziende, che fanno capo a Finmasi Group, hanno reso Modena e l’Emilia Romagna celebri nel mondo, in settori che vanno dalla siderurgia (Metalsider e Sidermed), ai trasporti (Sanvitale Trasporti e Spedizioni), all’elettronica di eccellenza (MD Microdetectors, che produce sensori industriali, e Cistelaier e Techci Rhône- Alpes che producono circuiti stampati) e, per finire, al turismo e servizi (Executive Hotel e Ristorante Exé 1985). Ma le opere esposte nel vostro headquarter ci ricordano anche il suo amore per l’arte, che non si limita al bel canto, con

  • La responsabilità sociale d’impresa è considerata sempre più un fattore indispensabile alla costituzione del valore delle aziende. Soprattutto le più grandi sono orgogliose di contribuire allo sviluppo del territorio attraverso le sponsorizzazioni di opere di restauro e di altre iniziative importanti. Tuttavia, sono poche quelle che, nonostante la loro importanza e dimensione – a volte addirittura quotate in borsa –, si attengono e rispettano gli impegni di pagamento pattuiti verso i loro fornitori, spesso piccole e medie imprese.

    In che modo questo può essere tollerato in

  • Chi sono, che cosa faccio e, soprattutto, che cosa vorrei fare? È una bella domanda. Come imprenditore, sono un sopravvissuto che ha iniziato a ventidue anni, nel 1961, quando bastava fare per riuscire e il mercato c’era per tutti.

    Quindi, la mia è una storia che accomuna tanta gente che ha intrapreso, non importa a quale livello e in quale settore. E quelle che abbiamo sentito in questo convegno sono tutte storie di successo, che però, se hanno avuto questa fortuna, in modo inversamente proporzionale, oggi si confrontano con l’impegno di capire

  • Intervista di Anna Spadafora

    Oltre a essere presidente delle società che compongono il Gruppo Masi, lei è stato presidente di ASSOFERMET (Associazione Nazionale Commercianti di Acciaio e Metalli) per dodici anni. A partire dalla sua esperienza, che cosa può dirci del valore dell’impresa? Quali sono i criteri di valutazione che utilizza nel momento in cui, per esempio, deve acquistare quote di una società?

  • Intervista di Anna Spadafora

    Oltre che dell’Assofermet, lei è presidente della MD, della Synapto, della Cisterlaier e della Metalsider, azienda leader nel settore siderurgico, che è poi il settore in cui lei ha iniziato la sua avventura imprenditoriale. Come vede oggi l’avvenire di questo settore in Italia rispetto all’Europa e al resto del mondo?

    In questo settore ho iniziato a lavorare giovanissimo, come dipendente di una grande impresa quale era allora la Falk e poi, a soli ventidue anni, mi sono messo in proprio, seguendo un istinto provocato da una disillusione.