Economia e finanza

  • Vorrei riprendere tre dei temi toccati da Emilio Fontela. Il primo concerne la “finanziarizzazione” dell’economia e delle imprese. L’identificazione tra finanza e speculazione non è convincente. La finanza può avere anche finalità speculative, quando ha di mira solo il conseguimento di differenziali di prezzo tra le attività finanziarie comprate e vendute. Ma la finanza che interessa le imprese è uno strumento di fluidificazione e di appoggio dell’economia reale, cioè degli investimenti in impianti e tecnologie, di supporto per il giro degli affari, di capitalizzazione

  • Sono lieto di dare il benvenuto ai partecipanti a questa iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna e dalla casa editrice Spirali, destinata ad affrontare il tema del fare impresa che si pone sicuramente all’attenzione di tutto il mondo e che in questa occasione viene affrontato con un taglio internazionale, consentendoci di aggiornarci e di rinnovarci, anziché rimanere sulle nostre posizioni.

  • Questo primo numero della rivista “La Città del Secondo Rinascimento” riporta testi e interventi sorti lungo il dibattito suscitato in Italia dal libro di Emilio Fontela Come divenire imprenditore nel ventunesimo secolo (Spirali edizioni). Economista, protagonista del movimento “The Second Renaissance”, studioso di cifrematica, Fontela si avvale della sua ricerca e della sua pratica internazionale per indagare le questioni e le categorie dell’economia, ritrovandole, lungo una lettura, nel testo culturale e scientifico dell’occidente. Il mercato, il lavoro, la

  • Il libro Come divenire imprenditore nel ventunesimo secolo è suggestivo da molti punti di vista, è interessante sia per il neofita sia per lo specialista, per l’imprenditore, per l’amministratore pubblico. Ben vengano libri che si situano in quello spazio, nel nostro paese amplissimo, tra il livello giornalistico e quello accademico. Quando un accademico vuole offendere un collega dice che ha un piglio giornalistico, d’altra parte i giornalisti quando vogliono usare un sinonimo di “irrilevante” dicono “accademico”. Ma tra i due estremi ci sono tanti spazi

  • Nel mio libro Come divenire imprenditore nel ventunesimo secolo, ci sono tre capitoli dedicati a tre grandi funzioni del cambiamento: il primo si occupa della società post-economicista e della società dell’informazione, il secondo della globalizzazione della finanza e il terzo dell’Europa e del suo futuro, importante per il futuro delle imprese europee. Dunque, è un libro di prospettiva, si occupa di cose che stanno già accadendo ma che dovrebbero avere importanza sopra tutto fra qualche anno.

  • Il libro di Emilio Fontela, Come divenire imprenditore nel ventunesimo secolo, affronta, in termini molto rigorosi e chiari, il tema dell’imprenditore che deve vivere in un momento di profondo cambiamento, senza propendere verso facili ottimismi o pessimismi.

  • Ho incontrato Emilio Fontela due volte a distanza di tre anni. La prima è stata in occasione della presentazione del libro Sfide per giovani economisti, che è stato molto importante per le riflessioni che ha fatto sorgere nella mia impresa e tra amici, colleghi e imprenditori. Ma mi ha fatto piacere leggere anche l’ultimo libro, Come divenire imprenditore nel ventunesimo secolo. Metterei allora insieme i due titoli per chiedermi come si possa dire: sfide per giovani imprenditori nel ventunesimo secolo. E, allo stesso tempo, mi chiedo cosa potrebbe pensare

  • Nel suo libro Emilio Fontela tratteggia le caratteristiche di un nuovo tipo di imprenditore e di impresa che – già presenti nella realtà odierna – sono destinati senz’altro ad avere una diffusione più larga nel prossimo futuro. La globalizzazione finanziaria e la circolazione delle informazioni che pervadono ormai il nostro tempo hanno reso obsoleto il modello dell’imprenditoria tradizionale, rendendo evidente come sia necessaria una maggiore capacità di adattamento, di percezione della diversità, di proiezione temporale.

    Io vorrei rivendicare,

  • Emilio Fontela ha affrontato nel suo libro in maniera molto originale il tema “Come essere imprenditori negli anni duemila”, definendo uno scenario nuovo con il quale l’imprenditore si confronta: uno scenario globalizzato, in cui le imprese non sono più nazionali o internazionalizzate, ma transnazionali. Talora non si sa più neanche dove esse abbiano la sede, tanto che diventa difficile colpire anche dal punto di vista giuridico un’impresa transnazionale, perché sposta il nucleo decisionale da un paese all’altro con grande facilità.

  • Intervista di Sergio Dalla Val e Pierluigi Degliesposti

    Che cos’è il venture capital e qual è l’apporto che può dare all’impresa oggi?