Politica

  • Nel 1959 la maggior parte del popolo cubano appoggiò la rivoluzione di Castro. Quel discorso che denunciava le ingiustizie, quelle idee di libertà, di rispetto della vita umana, le dichiarazioni di Castro, secondo cui egli era contro tutte le dittature, mi fecero credere che alla fine la mia patria avrebbe avuto una società libera. Penso che il mondo intero fosse favorevole a Fidel Castro, i popoli credevano in lui. Però molto presto arrivò la delusione, perché lo stesso Castro, che si autoproclamava vincitore della dittatura fascista, non fece altro che stabilire la

  • “Sarò breve” è la frase principio dell’orazione che si ode spesso nelle aule giudiziarie. Questa retorica premessa stasera è anche la mia veritiera promessa. Invero, trovo sempre un certo imbarazzo a intervenire in pubblico, specialmente per parlare di me, forse perché nel mio lavoro ascoltare gli altri ha valore essenziale, predominante.

    Sono magistrato, magistrato della Giudicante da oltre quarant’anni. Da oltre quarant’anni ascolto gli altri: le menzogne, le verità, le semiverità degli altri. Ascolto requisitorie, arringhe, quelle brillanti,

  • La questione giustizia in Italia non è una questione filosofica o morale, o solo una questione di efficienza. Come la questione scuola in Italia, come la questione mass media in Italia è, e lo dico da storico, un corollario importante della questione comunista, la questione irrisolta, mai affrontata, di questo paese. Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che, nonostante siano state cambiate tante volte le sigle e si dica che il comunismo è finito, la semina fatta dal ’45 in poi ha dato i suoi frutti e quei frutti, ancora, in un certo senso, creano l’Italia delle patologie

  • L’indagine intorno alla politica, in modo specifico, nella scienza della parola, ha trovato nei primi congressi una materia straordinaria, segnatamente nei primi quattro o cinque. Il primo, dal titolo Psicanalisi e politica, si è tenuto l’8 e il 9 maggio 1973 a Milano. Sono seguiti il congresso dal titolo Follia e società segregativa, nello stesso anno in dicembre, e il congresso dal titolo Psicanalisi e semiotica nel maggio del 1974. Psicanalisi e politica era il titolo di un’opera molto nota di Marcuse.

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Può dirci qualcosa della sua storia? Sappiamo che lei è stato per dodici anni in un gulag.

    Sono stato arrestato quattro volte. Sono stato in un ospedale psichiatrico, poi ai lavori forzati e sono stato persino oggetto di scambio con il capo dei comunisti cileni Corvalan.

    Ho letto che lei ritiene che il gulag non sia morto, ma che in qualche modo possiamo parlare di un gulag “nascosto” in Europa…

    Sì, il gulag non è soltanto un campo

  • Il mio saluto al presidente Francesco Amato è di carattere personale, con qualche riferimento all’attività che ci accomuna, non avendo io gli strumenti tecnici e professionali per dare valutazioni di carattere estetico al suo libro Appena ieri.

  • Parlare di politica è il modo con cui il discorso occidentale ha da sempre tentato di rappresentare la politica come luogo della parola, per regolare la relazione e gestire  la differenza. Già con Platone, lo scopo della politica è di assicurare la riproduzione della specie, come scrive Carlo Sini nel suo libro La libertà, la finanza, la comunicazione (Spirali), a partire dall’idea della morte. Per questo essa può qualificarsi come politica dell’incesto, perché volta a regolamentare il fare, la produzione, la sessualità con i criteri del proibito e del prescritto, dell’ammesso

  • Una delle considerazioni più suggestive formulate nei confronti dell’epistemologia è che essa sia sorta a partire da un’istanza di verità, che ha interessato alcuni tra gli esponenti di maggior rilievo del dibattito intorno alla scienza, nelle sue differenti discipline, e alla filosofia, nel passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo: Mach, Duhem, Poincaré, Peirce, James, Dewey, Carnap, Wittgenstein, Feyerabend e altri. Verità riguardante essenzialmente l’individuazione e la definizione dei confini tra ciò che può essere definito come scienza e quanto, viceversa, va

  • Grazie al presidente del Circolo Kairòs che ha avuto la bella idea di organizzare questa serata con un ospite molto importante, che ha dimostrato, in molti passaggi della sua vita e della sua attività professionale, di andare contro corrente e di essere in grado sempre e comunque di dire il suo pensiero sulla realtà delle cose. Questa modalità, trasposta in un settore quale quello della giustizia in Italia, gli ha anche creato non pochi problemi.

  • Felice Accame parla fin dalla prima pagina del suo libro della funzione ideologica di ogni teoria della conoscenza. Questo mi ha molto interessato e mi ha dato da riflettere sul ruolo assunto da coloro che Accame chiama “stregoni” nella costruzione e nell’esercizio del Potere.

    Di ciò parla il libro, un libro in cui la tensione politica è fortissima; tutt’altro che neutrale, asettico, questo studio è dettato da un’urgenza politica, con qualche punta di rabbia.