Bruno Conti

  • Con il 41% del fatturato nazionale le piccole e medie imprese costituiscono il principale sostegno dell’economia italiana, ma poi il carico burocratico che devono sostenere sembra metterne a dura prova il proseguimento. Il vostro Gruppo, S.E.F.A. Holding Spa, è divenuto interlocutore di moltissime di queste aziende come fornitore di acciai speciali, leghe e titanio nelle regioni del Centro Nord della penisola. L’arte del fare, tema del dibattito che apriamo in questo numero, è favorita dalle difficoltà che le imprese italiane devono attraversare?

  • Le aziende del Gruppo S.E.F.A. Holding – SEFA, TIG, 3D Metal e SEFA Meccanica – confermano il trend di crescita con una proiezione di fatturato che supera i 45 milioni di euro. Benché in Italia la siderurgia abbia attraversato molte difficoltà, lei è fiducioso sul suo rilancio. Perché?

    Il settore siderurgico è stato fortemente penalizzato dagli stravolgimenti della guerra, perché moltissime materie prime provenivano da quel bacino minerario che è l’Ucraina. Quindi tutti i materiali ferrosi, compresi alluminio, titanio e semilavorati,

  • Con il dispositivo della parola la vita civile non si sistema nel canone sociale, non si mortifica, non si conforma all’ideale. Questo dispositivo non è mai lo stesso perché punta alla valorizzazione di ciascun atto che va in direzione della qualità. Della valorizzazione dell’atto, per esempio di quello fondativo dell’impresa, dà conto l’esperienza civile, tema di questo numero della rivista. L’esperienza, infatti, non si accumula, è esperienza in atto, è esperienza che esige la trasformazione incessante. Come lei dà testimonianza dell’esperienza civile nel suo

  • L’entusiasmo è la condizione della vita e della sua tensione al valore, ovvero di quella forza non naturale, della forza intellettuale che non cessa mai, nemmeno nei momenti più difficili della battaglia quotidiana. In che modo l’entusiasmo è stato condizione della riuscita nel suo itinerario imprenditoriale nel settore siderurgico?

  • Nel suo intervento al convegno “Industrial Brain. L’apporto del manifatturiero fra crisi energetica e transizione ecologica” (Bologna, 5 ottobre 2022), il professor Marco Maiocchi diceva che inquina meno l’auto tradizionale di quella elettrica e che: “L’inquinamento delle acciaierie sarà ridicolo rispetto all’uso dei dispositivi digitali”. Il Gruppo SEFA Holding è stato scelto fra i pochi concessionari al mondo dall’acciaieria europea Uddeholm, oggi confluita in voestalpine AG. Oggi, in che modo anche le acciaierie contribuiscono all’ambiente?

  • Ringrazio la “Città del secondo rinascimento” per l’invito e per l’opportunità di parlare in questo

  • Nel dibattito di questo numero della rivista constatiamo come non riesca la padronanza sulla struttura della parola, che non cessa mai di attenersi all’occorrenza. Lungo il suo itinerario nella siderurgia, lei si è trovato a intraprendere una scommessa di riuscita che non avrebbe immaginato, fino a divenire azienda di riferimento della migliore qualità siderurgica nell’approvvigionamento di acciai speciali, titanio e leghe per migliaia di aziende manifatturiere che hanno prodotto autentici gioielli della meccanica italiana. Quali sono le sue constatazioni oggi intorno

  • Quella in atto fra oriente e occidente non è una guerra fra civiltà: consente di constatare come la civiltà non sia confinabile in un luogo, come crede chi vuole il conflitto, ma sia invece civiltà della parola. Questa civiltà non colpisce e non distrugge perché non ha il nemico davanti, è civiltà della costruzione, è civiltà per la vita. La siderurgia dà un apporto alla civiltà della parola e il vostro Gruppo è proteso alla fornitura di materiali ferrosi e acciai per costruire macchine sempre più performanti, essenziali alla modernità e alla civiltà del fare. In quali

  • Mi congratulo con Paolo Moscatti, perché non è comune fra gli imprenditori la capacità di testimoniare e di trasmettere al pubblico la storia della propria vita, favorendo l’emulazione.

    La mia famiglia ambiva al posto fisso all’INPS o all’INAIL per il mio avvenire, oppure mi suggeriva di partecipare al concorso per lavorare nelle Ferrovie dello Stato. Invece, io sono stato quasi la pecora nera rispetto a questo ideale familiare, dal momento che ho deciso d’intraprendere la via dell’impresa. Arrivando a Bologna nel 1955, da Montefeltro – e da San

  • Ciascun aspetto della vita può essere l’occasione per giungere alla riuscita, pur non sapendo mai prima quale sarà quello che porterà all’approdo. Lei ha colto questa constatazione più volte lungo il suo itinerario imprenditoriale nel settore siderurgico e ne ha avuto ulteriore conferma alla chiusura del bilancio 2021 del Gruppo S.E.F.A. Holding, di cui lei è presidente. Nell’anno cruciale per i destini delle imprese, per la tempesta perfetta fra le varianti del Covid e la cosiddetta transizione energetica, infatti, il vostro Gruppo ha registrato il fatturato più alto