Arte

  • La mitica Villa Cavazza, Corte della Quadra, oggi scenario di feste, cene di gala e convegni a livello nazionale e internazionale, ci parla di una storia che incomincia nel Medioevo, con la navigazione del fiume Panaro, e giunge fino ai giorni nostri. Come si è trasformata la Villa insieme all’area in cui risiede?

  • Da dove viene la pittura? Dove va? “Esercizio, studio, ricerca, lavoro di bottega ed esperienza di vita”, scrive, a proposito di Raffaello Sanzio, Bachisio Bandinu nel libro Raffaello Sanzio e Sandro Trotti, pubblicato nella collana “L’arca. Pittura e scrittura” (Spirali). E, scrivendo di Sandro Trotti, cita una sua frase: “Accendi i colori e fai il quadro”.

  • Il dossier di questo numero della nostra rivista riporta gli interventi dei dibattiti organizzati dall’Università internazionale del secondo rinascimento a Bologna e a Modena in occasione della pubblicazione del libro di Roberto Cecchi I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, pubblicato dalla casa editrice Spirali, che sta suscitando un ampio dibattito in varie città d’Italia. Un dibattito essenziale per Bologna, per Modena, ma non solo: anche se apparentemente esenti da un macroscopico degrado urbano, queste città, come altre, sembrano soffrire di una

  • Per intervenire a questo dibattito ho ceduto alle pressioni degli amici Sergio Dalla Val e Armando Verdiglione, ma forse avrei dovuto rinunciare per mancanza di competenza. Una caratteristica propria alla struttura universitaria, infatti, è la sua scarsa corrispondenza con il mondo delle soprintendenze. Questo è un errore: all’interno dei beni storico-artistici sarebbe opportuno costruire figure ad hoc come in parte si sta facendo. Il sistema universitario è suddiviso in quattro gruppi: L-Art/01, L-Art/02, L-Art/03 e L-Art/04. La L sta per “Lettere”, ossia la Facoltà di

  • Ringrazio Sergio Dalla Val per l’invito e concordo pienamente con Armando Verdiglione nel qualificare I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, di Roberto Cecchi, un bel libro. L’ho apprezzato molto perché è scritto a partire da un’esperienza eccezionale e straordinaria, svolta, oltre che a Milano, a Venezia, a Firenze, a Roma e in Calabria, ma anche per il grande equilibrio con cui affronta i differenti aspetti dei beni culturali, settore in cui esistono tanta animosità e tanta tendenza a radicalizzare le questioni. Inoltre, rispetto a un’imperante e

  • Non avrei mai scritto di mia iniziativa il libro I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà (Spirali): è stato l’intervento dell’editore Armando Verdiglione a innescare un percorso di ricerca delle radici di un lavoro nell’ambito dei Beni Culturali, che svolgo tuttora, ma che risale a oltre un quarto di secolo fa. E ora devo riconoscere la mia soddisfazione per questa pubblicazione che mi consente di offrire un contributo sull’argomento.

  • Ben volentieri la Galleria Estense ha accolto l’invito a presentare, in un incontro pubblico nelle sale espositive, il volume di Roberto Cecchi, I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, edito da Spirali nel 2006. I temi affrontati, tutti inerenti le problematiche della tutela del patrimonio artistico italiano, dalle emergenze architettoniche all’urbanistica, dal paesaggio alla museografia, toccano indirettamente anche la città di Modena e la sua Galleria Nazionale, erede delle collezioni principesche di Casa d’Este. Al pari del patrimonio artistico

  • Leggendo il libro di Roberto Cecchi I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, mi sono trovata a riflettere sull’articolo n. 9 della Carta Costituzionale, che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della nazione”. Non è un caso che la tutela sia considerata in correlazione profonda con la promozione della cultura e della ricerca scientifica. Non è un caso che, parlando di tutela, si citi prima il paesaggio e poi il patrimonio storico artistico. S’

  • Lei fa ricerche in tutto il mondo per trovare arazzi e tappeti antichi. Quando è incominciata la sua attività e cosa offre oggi?

    Da più di venticinque anni, cerco tappeti e arazzi antichi in tutto il mondo, con una predilezione per le manifatture europee dei secoli XVII e XVIII. Come in tutte le attività di antiquariato, ciascun momento è caratterizzato da richieste particolari e, poiché attualmente la clientela è molto attratta dal Novecento, come nella pittura, sono alla ricerca nel mondo di tutto ciò che va dai primi del Novecento al 1950

  • L’Arte a Villa Giulia è il titolo dell’evento che si è svolto nella nostra struttura il 7 maggio 2005, ma già da un po’ di tempo avevamo iniziato a esporre disegni degli ospiti nella piacevole promenade di Villa Giulia, perché volevamo coinvolgerli nelle diverse forme dell’arte. Allora ci sembrò più una curiosità che un vero progetto da proseguire. Eppure, ci congedammo proprio con questo augurio. Ora è un sogno che continua a essere realtà. Infatti, il 26 maggio 2007, si è svolta la lettura e l’illustrazione della raccolta di poesie, pensieri e disegni