Arte

  • Dopo avere studiato architettura e dopo il servizio militare, ho dovuto confrontarmi sul mercato con un gran numero di architetti neo laureati. All’epoca, come del resto anche oggi, il mercato era in mano alle cooperative, ed era difficile da gestire per chi voleva lavorare in modo indipendente. Per questo, venticinque anni fa, quando svolgevo soltanto attività di design, ho capito la necessità d’inventare un nuovo mestiere, in cui integrare il marketing e la comunicazione. Così, ho costituito Studio Lobo.

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Viene pubblicato in questi giorni il suo ultimo libro, Diario dal manicomio (Spirali). Di che cosa si tratta?

    Ho cercato di ricostruire i miei ventitre anni di lavoro in manicomio, dall’agosto 1973 al settembre 1996. Sono stati anni in cui la mia vita si è svolta in relazione a due manicomi: il primo in cui sono andato, l’Osservanza, era il manicomio di tutto il territorio della Romagna, mentre il secondo, il Lolli, era il manicomio della provincia di Bologna, quello a cui facevano riferimento tutte le aree periferiche intorno a

  • Nel catalogo di Alfonso Frasnedi, La materia della felicità. Il contrasto, il dibattito, la tranquillità (Spirali, 1998), troviamo il Progetto di una domenica fra gli alberi, un’analisi dell’impossibile della sintassi e del movimento. L’opera è surdeterminata e l’analisi non si arresta al movimento: in una deriva, in uno scarroccio, in una bolina, siamo forzati controvento.

    Una partitura, su due bande o righi di uno spartito musicale della pittura. Il rigo superiore è mosso da una nuvolaglia inquieta, con varie note d’albero. È un rigo di musica, un polo di colore

  • Dong Chun

    Da vari anni, Shen Dali e io siamo lieti di collaborare ai volumi della collana “L’arca. Pittura e scrittura” (Spirali). Abbiamo pubblicato Marc Chagall e Antonio Vangelli (2001), Henri Matisse e Alfonso Frasnedi (2001), Auguste Renoir e Grigorij Zejtlin (2005) e, quest’anno, Andrej Rublëv e Ferdinando Ambrosino. Il termine arca cade a pennello, in Cina abbiamo un modo di dire: “Nella stessa barca si condividono gioie e dolori”, e penso che questo non sia estraneo ai motivi per cui Armando Verdiglione ha scelto questo

  • Intervista di Simone Serra

    Regista affermato, poeta, fotografo acclamato: qual è la ricetta del suo successo?

  • Così come nell’acusmetria si mescolano i canali percettivi della forma, dello spazio, delle linee e del suono, potremmo usare lo stesso codice anche in un altro senso, per accompagnare operazioni che sottolineano con la musica la forma e il design.

    In questa direzione va il progetto di un museo per il design. In un museo viene presentato un certo numero di opere; ebbene, noi abbiamo pensato a un progetto in cui per ciascuna di esse ci sia la possibilità di vedere l’opera fisicamente, di vederla graficamente per evidenziarne le caratteristiche rilevanti, con i racconti orali da parte

  • Come si narra l’avvenire? Con la vendita. La vendita entra in un processo narrativo, in un processo di valorizzazione. A tale enunciato, formulato da Armando Verdiglione nel Master dell’art ambassador (Spirali, 2005), occorre fare riferimento affinché, nella vendita, non s’instaurino significazioni del profitto fondate sul postulato di un valore ideale, comprese quelle di rendita e utile della vendita e di rendita e utile dell’acquisto. Il profitto diviene tale se è in direzione del valore intellettuale: in direzione della missione e del messaggio. Così anche nella vendita. Lungo

  • In tutti i miei film il problema dell’identità è centrale. In Vai e vivrai, in Africa c’è una madre cristiana condannata a morte insieme al figlio. Per salvare il bambino, deve infiltrarlo in un gruppo di profughi ebrei, spingendolo a mentire sulla propria identità. Per cui questo bambino mentirà, andrà in Israele, perdendo la sua identità, dicendo di essere ebreo. Oggi stiamo imparando a conoscere una ricchezza del nostro mondo: il meticciamento o la mescolanza. Ma siamo a metà strada, abbiamo paura e non sappiamo se il meticciamento identitario, la mescolanza, ci salverà.

  • Intervista di Angela Sforza

    Melazeta, rinomata new media agency italiana, offre i servizi delle cosiddette tre e: entertainment, e-learning e e-business. In che modo l’arte, insieme alla tecnologia, giova allo sviluppo dei vostri servizi?

    Per entertainment noi intendiamo la creazione di cartoni animati e di giochi, quindi, di prodotti ludico-creativi dove la percentuale di creatività richiesta è molto alta. Infatti, nonostante disponiamo di tecnologie avanzate, come tavolette grafiche e software, la riuscita del prodotto continua a essere basata principalmente sulle

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Lei sta lavorando da circa nove anni a un progetto straordinario, KEO, per il quale ha coinvolto l’UNESCO, l’ONU, i governi, le università e le accademie di molti paesi. Può darci una testimonianza?