Comunicazione

  • Il dibattito sulla percezione ha esordito, con approcci e sviluppi differenti, nell’Europa moderna con Cartesio, Leibniz, Locke, procedendo con l’elaborazione sulla nozione di reale e con quella sulla nozione di conoscenza. La definizione di percezione come atto o funzione di conoscenza riferiti immediatamente a un oggetto reale, introdotta nel pensiero occidentale dagli stoici ed estesa alla successiva filosofia antica, ha trovato, tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, una messa in questione molto importante a partire da Galileo, Copernico, Keplero, dalle nuove osservazioni in

  • Quando anni fa ho incontrato Ettore Lariani e Marco Maiocchi, sono rimasto abbastanza sconcertato per la facilità con cui condividevano alcune mie necessità e posizioni rispetto a problemi connessi per me a urgenze di tipo espressivo prima e linguistico poi, legate non soltanto alla musica. Una di queste urgenze – non entrerò nei dettagli tecnici – era proprio l’osservazione che ci fosse il bisogno di stringere, in modo più serrato, un’alleanza tra percezione del linguaggio musicale – e non solo – e immaginazione, nello sforzo di cogliere il reale.

  • Quando scrivo, sono solo. Quando faccio un film, è impossibile essere solo, ho bisogno anche di un ambiente esterno, mentre, quando scrivo, ho soltanto bisogno delle strutture del linguaggio e posso anche creare dal nulla elementi di un ambiente esterno. Nel film ho bisogno di attori, di sceneggiature, di scenografie. Nel romanzo, invece, posso scrivere, per esempio: “piove” e il lettore può anche controllare fuori dalla finestra e darmi del bugiardo! L’autore non è bugiardo: ha creato la pioggia scrivendo. Nel film, avrebbe avuto bisogno di particolari scenografie, di macchine che creano

  • Crede a ciò che vede chi prende le distanze dalla religione? Al contrario, la religione più praticata è sempre stata quella che ha messo al bando l’incredibile: la religione della morte. Fondandosi sul visibile, sul fatto come tale, la religione della morte edifica l’uomo mortale. Mai più di oggi questa religione è stata diffusa e nutrita da mille occasioni di spettacolarizzazione mediatica. Impone a tutti e a ognuno la visibilità del fatto come tale, del fatto di morte, a vantaggio dell’audience e a scapito dell’intelligenza. Vietato sognare, vietato dimenticare, bisogna ricordare:

  • intervista di Carlo Marchetti

  • Intervista di Anna Spadafora

    Fin dal suo sorgere STUDIO ’80 grafica industriale si è occupato d’impresa e comunicazione…

  • Tutti i giorni sono abituato a trattare argomenti di estrema tecnicità e freddezza: nella mia azienda si parla di titanio, di saldatura, di anti-corrosione, di radiografie e radioscopie di antenne che vanno su satelliti e questo genere di cose. Quando sono stato invitato a intervenire a questa conferenza di Carlo Sini mi sono sentito molto a disagio, trovo il mondo della filosofia estremamente lontano dalla mia realtà. Pertanto, all’inizio, ho pensato di disertare l’avvenimento. Poi però ho riflettuto: chissà che forse, proprio da questa lontananza dalla materia, non possiamo trarre spunto

  • intervista di Caterina Giannelli

    L’argomento di questo numero della rivista è “Le donne, l’impresa, la comunicazione”. A partire dalla sua esperienza, può dirci come si sono intrecciati questi tre aspetti? 

  • Un punto di partenza interessante per la nostra conferenza potrebbe essere un evento culturale che ha tre secoli e che suscitò molto scalpore a Londra, in Inghilterra, e poi in Europa: la pubblicazione di una breve favola, scritta da un olandese che si era trasferito a Londra, medico di grande successo e anche filosofo, che si chiamava De Mandeville. In questa favola, che divenne rapidamente famosa, si parlava di un alveare dove le api, che erano simili agli uomini, avevano organizzato una società estremamente complessa, dinamica e imprenditoriale, sempre più ricca, sempre più potente,

  • intervista di Margherita Ferrari

    Il phone center Zampa, vero e proprio centro multiservizi, si trova in pieno centro a Concordia sul Secchia, al numero 14 di Via Mazzini. Nato grazie all’intuizione di Luca Zanardelli, profondo conoscitore della realtà locale per aver lavorato in Piazza dall’età di 15 anni, è ben presto diventato un punto di riferimento per varie tipologie di clienti. Nel phone center Zampa trovano risposta alle proprie esigenze sia chi desidera scommettere, grazie all’affiliazione con il concessionario “Scommesseitalia”, sia chi deve telefonare in Italia o all’