Economia e finanza

  • Sono particolarmente lieta di darvi il benvenuto nella Provincia di Bologna, che è orgogliosa di tenere aperta la propria sede per la presentazione di un libro. Siamo nella città con la più antica università del mondo, una città che ha investito moltissimo sui libri, sulla loro divulgazione e, più in generale, sul sapere. Secondo recenti dati, pubblicati da “Il Sole 24 Ore”, a Bologna si acquistano libri in percentuale superiore rispetto al resto del paese; inoltre, a fronte di una popolazione che corrisponde all’1,6 per cento di quella nazionale, Bologna conta il 2,7 per cento delle

  • Noi italiani siamo un popolo paziente, molto paziente.

    Eppure siamo stanchi, spossati, snervati, sfiancati, stremati. Questa stanchezza ci ha abbattuto e logorato sino quasi a spegnerci.

    Siamo stanchi di subire ogni tipo d’inefficienza e di disservizio.

    Siamo stanchi di mancanze, un termine con cui si può riassumere lo stato di questa povera nazione: mancanza di servizi, mancanza di infrastrutture, mancanza di sicurezza, mancanza di certezze, mancanza di giustizia, mancanza di tutto.

    Siamo stanchi di sentirci oppressi, umiliati, minacciati, indifesi.

    Siamo

  • Una vera e propria rivoluzione sta arrivando nel settore delle fonti rinnovabili di energia. Qual è la novità straordinaria che sta introducendo sul mercato la sua società, la Sipatech, che collabora con la scienziata Nancy Ho del Molecular Biologist (Purdue University’s Laboratory of Renewable Resources Engineering), nell’Indiana?

  • Da oltre trent’anni, le Officine Lala sono specializzate nella lavorazione conto terzi della lamiera, con un target di imprese medie e grandi che costruiscono impianti nei più svariati settori, fra cui l’alimentare, il biomedicale, l’edile e il ceramico. Due anni fa, l’incertezza nel vostro settore era tale che molte aziende hanno chiuso, non riuscendo a sostenere gli aumenti repentini del costo della materia prima. Ma la vostra politica è sempre stata quella di rivolgervi ai mercati in via di sviluppo, come quello navale, negli ultimi anni. Con quali risultati?

    Per cercare

  • La Kaptor Light detiene il brevetto mondiale su cui si basa lo sviluppo di un nuovo sistema per il fotovoltaico, capace di raddoppiare il rendimento degli attuali pannelli oggi sul mercato. Può dirci qualcosa a questo proposito?

  • Il Gruppo Giovani Imprenditori della CNA di Modena è nato ufficialmente l’anno scorso, anche se un primo nucleo si era costituito nel 1995. Com’è sorta l’idea di farlo decollare?

  • Nel mio intervento a questo Forum internazionale, prendendo spunto dall’esperienza ultraventennale alla guida di Hesperia Hospital, cercherò d’illustrare limiti e opportunità della politica dell’impresa nel settore sanitario nel nostro paese.

  • Incomincio annotando due limiti dell’attuale politica produttiva, industriale, monetaria e di mercato. La prima considerazione negativa è che la produzione delle merci, delle cose, dei beni, delle condizioni di vita ha un traino che ha usurpato la sua funzione: il capitale finanziario. Oggi si produce in funzione del capitale finanziario. Quindi, le condizioni di vita delle persone sono sempre più agganciate alla logica della produzione del capitale in quanto tale, mentre il capitale dovrebbe essere lo strumento e non il fine della produzione. L’altra questione è che,

  • L’impresa compete in un territorio in cui operano diversi soggetti, ma, a differenza di una squadra di calcio, che può ottenere grandi risultati e vincere anche in campo avverso, dove gli altri fanno il tifo contro, l’impresa non sfrutta in pieno le proprie possibilità, se opera in un territorio dove non ha tifo a favore. È chiaro che deve meritarsi i tifosi, ma se li merita, competere è più semplice e di un’impresa competitiva beneficia l’intero territorio.

  • Prima che nei comuni italiani, e in particolare a Venezia, fosse inventato il capitalismo, era convinzione diffusa che i beni esistenti in natura fossero finiti, come quelli immobiliari, che costituivano la ricchezza complessiva di una comunità, cosicché i singoli ne erano già proprietari “per censo o eredità” o li sottraevano agli altri; inoltre, ciascun bene aveva un determinato valore corrispondente a un determinato giusto prezzo, cosicché qualsiasi aumento ingiustificato comportava un approfittarsi (nell’accezione negativa del termine) dell’ignoranza o del bisogno