Politica

  • Molti ritengono che i problemi di maggiore rilievo che sorgeranno in seguito alla crisi siano di carattere sociale. Qual è il contributo che l’imprenditore può dare in questa direzione?

    Oggi l’imprenditore è chiamato a svolgere una funzione completamente differente rispetto al passato: è lui il vero baluardo nella battaglia per affrontare i problemi sociali, e non lo Stato, basandosi sul principio della sussidiarietà, perché i massimi beneficiari della gestione oculata e dei sacrifici che l’imprenditore compie sono i suoi dipendenti e i suoi collaboratori.

    Dunque l’

  • Navi Andes è la compagnia di navigazione fluviale più importante d’Italia…

    È la prima compagnia italiana per il turismo fluviale grazie alla sinergia nata, alcuni anni fa, con

    la Deltatour di Padova. Con sette motonavi operiamo in campo nazionale e ci piacerebbe espanderci con il turismo da crociera sui grandi fiumi internazionali. Quelli italiani hanno caratteristiche limitanti, come il Po che, fino a un anno fa, era poco navigabile per la siccità. Forse è stato solo un episodio, ma non escludo una sua crisi idrica veramente grave. Per salvaguardare l’acqua, bene

  • La considerazione da cui muove Roberto Cecchi nel suo libro Il restauro mi sembra quella più utile e interessante per partire con le mie considerazioni. Quello che propone è di sostituire, al centro dell’attività di restauro, l’idea di testimonianza storica a quella di monumento.

    Se la parola monumento ci consegna qualcosa di statico, parlare di testimonianza storica per i beni culturali apre scenari veramente stimolanti e affascinanti per le scelte di chi come noi – amministratori, ma anche cittadini – abbia a cuore la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio

  • Una delle questioni poste da Roberto Cecchi nel suo bel libro Il restauro (Spirali) riguarda l’organizzazione della tutela dei nostri beni culturali, che rischia di essere un’operazione esercitata solo su una parte del patrimonio storico e artistico italiano. Poiché questo patrimonio – che comprende oltre 500.000 immobili e interessa metà del territorio nazionale – è veramente considerevole, la sua conservazione richiede un lavoro immenso. Il primo criterio da stabilire è quello della catalogazione dei beni culturali, che consente d’intervenire con metodo e piena consapevolezza

  • Nell’introduzione al suo libro Il restauro, Roberto Cecchi afferma che la situazione “che viviamo quotidianamente, per cui tutto è in divenire, talvolta fa nascere il sospetto che non sia sempre un oculato esercizio della tutela a muovere verso nuovi dispositivi, bensì la dissennata disponibilità a lasciare spazio a posizioni di parte che niente hanno a che vedere con la tutela. Il cui unico scopo spesso è solo quello di poter brandire un vincolo a mo’ di alabarda da conficcare nel piano regolatore dell’avversario”. Sono rimasto molto colpito da quest’ultima frase, perché credo

  • Fin da quando ho incominciato a occuparmi di restauro mi sono chiesto se avesse senso la conservazione del nostro patrimonio e se il modo corretto fosse quello di tramandarne, oltre l’immagine, l’interezza degli elementi costitutivi oggetto della tutela.

    Rispondendo affermativamente a questa domanda, si pone il problema di quali strumenti e metodi utilizzare per raggiungere questo obiettivo. Pur concordando sul valore del nostro patrimonio, abbiamo difficoltà a comprendere come possa diventare attuale, ossia come possa fare parte della nostra progettualità. Non sono così scontati né

  • La vostra impresa, che a Modena ha restaurato monumenti come il Palazzo Ducale e il Teatro Storchi, sta per compiere centocinquant’anni. In che modo per voi il restauro è restituzione alla civiltà?

    Per noi il restauro è una questione di sensibilità e legame con la città e il territorio, al punto che diventa parte della vita nostra e di chi con noi lavora alla conservazione dei beni. Negli anni, ci siamo dedicati a importanti interventi considerandoli come un settore di nicchia della nostra attività, senza pensare che al restauro sarebbe stata data l’importanza che ha

  • Dall’idea di due amici di scuola, lei e il suo socio Francesco Piccolo – che nel 1995 decisero di avviare due ditte individuali nel settore delle costruzioni –, sono stati tanti e di grande rilievo gli eventi che hanno portato all’attuale organizzazione, la Pi.Ca. Costruzioni S.p.A., che gode della massima stima presso i suoi clienti in tutte le regioni d’Italia in cui ha operato, soprattutto per gli appalti pubblici che si è aggiudicata.

    In questo numero del giornale parliamo proprio di restauro come restituzione in qualità di un bene immobile alla città e alla

  • La Manutencoop Immobiliare, società che gestisce il patrimonio immobiliare del Gruppo, oltre che sviluppare iniziative immobiliari destinate alla vendita, tra gli anni novanta e duemila ha riqualificato molti edifici del centro storico di Bologna. In un momento come quello attuale, in cui il mercato deve affrontare le difficoltà di una crisi del settore che si è protratta per qualche anno in tutto il paese, quali sono i vantaggi della riqualificazione e quali gli ambiti che può interessare?

    Come diceva lei, a Bologna abbiamo riqualificato diversi edifici in centro storico:

  • Giovanni Zaccanti, imprenditore bolognese fondatore della Saeco, ha una lunga storia da raccontare…