Proprietà intellettuale

  • Quanto conta per la riuscita delle imprese approfittare di questo momento storico per un rilancio della propria organizzazione attraverso strumenti d’innovazione, di modernizzazione e, soprattutto, di tutela dei propri marchi e brevetti?
    Gli imprenditori virtuosi sanno bene che occorre investire costantemente nella ricerca e nella creatività, per poter lanciare nuove idee e differenziarsi sul mercato, e sanno altrettanto bene che le loro conquiste devono essere tutelate. Con le difficoltà attuali, questo sarà non solo inevitabile, ma indispensabile, poiché le risorse per un

  • In un momento considerato di crisi generale e generalizzata, in che modo si può affrontare il mercato nel settore alimentare?

    Sicuramente è importante non considerare la crisi come definitiva, ma individuare quei meccanismi utili a sopperire alle eventuali diminuzioni della richiesta. Occorre cioè creare un valore aggiunto al prodotto attraverso promozioni, pubblicità mirata e individuazione di nicchie di mercato finora poco considerate.

  • Fincibec è uno dei gruppi che maggiormente hanno contribuito alla leadership mondiale del distretto. Quando è incominciata l’attività e quali sono state le principali novità che ha introdotto nel settore nel corso degli anni?

  • La Maison du Monde è una giovane realtà immobiliare che si sta affermando e distinguendo sul mercato bolognese per le sue proposte esclusive di immobili di lusso, storici e di pregio artistico o monumentale, sia in ambito residenziale che commerciale. Come siete arrivati a fare questa scelta particolare?

    Abbiamo deciso di specializzarci in questo settore per diversi motivi, ma soprattutto per coltivare la nostra passione per il bello e l’eccellenza.

    Per una serie di coincidenze, siamo riusciti a specializzarci nell’offerta di proposte molto particolari nel campo dei

  • Durante il dibattito del convegno I distretti del made in Italy nell’era della globalizzazione (19 settembre 2008, Confindustria Ceramica), lo studio F&M ha espresso alcune considerazioni in merito al made in Italy nel settore ceramico...

  • "Noi non facciamo per il cliente ma con il cliente” è lo slogan dello Studio F&M, che offre servizi di grande qualità nel settore della proprietà intellettuale. Allora, possiamo dire che il vostro approccio non è standard, ma comporta l’elaborazione di una strategia nuova ciascuna volta?

  • In quasi trent’anni di attività nel campo dell’automazione industriale e dei sistemi elettronici di controllo, la S.C.E. ha prodotto oltre 700.000 apparati destinati a equipaggiare macchine e sistemi in molti comparti industriali. Inoltre, è oggi il secondo produttore nazionale di PC industriali, e ha stabilito una partnership di tipo tecnologico e produttivo con varie aziende nel mondo. Qual è la leva principale del vostro sviluppo?

    Anche in momenti di grande cambiamento, di allargamento della competizione e d’incessanti trasformazioni nei prodotti e negli scenari, la

  • In un recente convegno all’APMI di Modena, lo Studio F&M è intervenuto sul tema della tutela del marchio e del design come indicatori dell’eccellenza dell’impresa italiana…

  • L’impresa compete in un territorio in cui operano diversi soggetti, ma, a differenza di una squadra di calcio, che può ottenere grandi risultati e vincere anche in campo avverso, dove gli altri fanno il tifo contro, l’impresa non sfrutta in pieno le proprie possibilità, se opera in un territorio dove non ha tifo a favore. È chiaro che deve meritarsi i tifosi, ma se li merita, competere è più semplice e di un’impresa competitiva beneficia l’intero territorio.

  • Prima che nei comuni italiani, e in particolare a Venezia, fosse inventato il capitalismo, era convinzione diffusa che i beni esistenti in natura fossero finiti, come quelli immobiliari, che costituivano la ricchezza complessiva di una comunità, cosicché i singoli ne erano già proprietari “per censo o eredità” o li sottraevano agli altri; inoltre, ciascun bene aveva un determinato valore corrispondente a un determinato giusto prezzo, cosicché qualsiasi aumento ingiustificato comportava un approfittarsi (nell’accezione negativa del termine) dell’ignoranza o del bisogno