Made in Italy

  • La carta intellettuale dei prodotti tipici modenesi oggi ha un intero palazzo che la ospita, il Palatipico Modena, con sede nel quartiere fieristico, a due chilometri dal casello Nord della città estense, nato il 21 luglio di quest’anno, in seguito all’istituzione della Fondazione Agroalimentare Modenese, per riunire i principali Consorzi che rappresentano le produzioni agroalimentari Dop e Igp di Modena, il Consorzio dei ristoratori “Modena a Tavola” e la cooperativa di promozione turistica ModenaTUR.

  • Vent’anni fa, lo scrittore americano Francis Fukuyama, nel libro La fine della storia, sosteneva che il livello raggiunto dalle democrazie liberali e la globalizzazione avevano creato i presupposti perché il mondo diventasse un villaggio unico, dove avrebbe prevalso la cultura americana. Si dimostrò un’ipotesi fallace, demolita poco dopo dal saggio Lo scontro delle civiltà di Samuel P. Huntington, secondo cui non ci sarebbe stata una civiltà universale, ma un mondo con civiltà diverse che avrebbero dovuto imparare a convivere. È ovviamente una tesi molto discussa da cui è nato un grande

  • Sono sempre stato attratto dall’Asia, penso di essere stato tra i primi italiani a puntare sul mercato asiatico: ho aperto il primo negozio monomarca a Hong Kong nel 1983, quando in Cina per attraversare la frontiera s’impiegavano otto ore e i controlli si facevano con i mitra puntati. A distanza di trent’anni, non posso dire di avere conosciuto a fondo la cultura millenaria di quei popoli, come invece era riuscito a fare Alessandro Valignano, stando a quanto scrive di lui Vittorio Volpi nel libro Il Visitatore (Spirali).
    La mia avventura orientale era incominciata poco prima in

  • In qualità di vicepresidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, può raccontarci come sorge l’idea di rilanciare la professionalità tecnica come questione culturale dell’Emilia Romagna?

  • Come emerge dal rapporto di giugno di Confindustria, le aziende che hanno mantenuto la rotta durante questo periodo di crisi planetaria sono quelle che da almeno dieci anni avevano investito in qualità, innovazione e formazione, avevano un progetto e un programma e per questo hanno risposto velocemente alle esigenze della trasformazione. In questo senso, Utensileria Modenese è un esempio, nella distribuzione industriale di prodotti per la metalmeccanica – nei settori auto, trasmissioni, oleodinamica, alimentare, automazioni, biomedicale, stampi, trattoristica –, non solo nella nostra

  • Il presidente nazionale Carlo Sangalli, durante la sua visita del 28 giugno scorso nella nostra città per incontrare il nuovo gruppo dirigente di Confcommercio Modena, ha apprezzato molto la vostra iniziativa Dove c’è commercio c’è vita, per il contributo che dà alla valorizzazione del commercio, “che esprime cultura, economia e socialità”…
    “Quando si spegne un’insegna, è un pezzo di città che muore”, disse qualche tempo fa Sangalli parlando del commercio di vicinato. Nella sua visita a Modena, ha osservato come l’iniziativa Dove c’è commercio c’è vita sia riuscita a volgere in

  • Le imprese commerciali in Italia sono il 26 per cento del totale e contribuiscono, con le altre attività del terziario, al 71 per cento del PIL. Intere civiltà sono nate grazie al fatto che i mercanti portavano, insieme ai beni, scienza, arte e cultura. Eppure, per molto tempo ha regnato il pregiudizio che considerava le attività commerciali meno rilevanti rispetto a quelle di produzione…

  • Sono trascorsi oltre sessant’anni da quando Norberto Cremonini ha inaugurato la storica sartoria per uomo al civico 17 di via Cesare Battisti a Bologna, dove anche oggi, a ottantadue anni, è un importante riferimento per vecchi e nuovi clienti attenti all’eleganza che si conferma tale perché non passa di moda. Con la passione per i tessuti, i tagli e gli stili, ha saputo accogliere i due figli, Marco e Massimo Cremonini, nell’avventura sartoriale che gli è valsa il Premio alla carriera conferito dal presidente di Ascom Bologna e dal presidente di Confcommercio Bologna. La moda uomo ha

  • Nel cuore di Bologna, l’antica arte sartoriale incontra la contemporaneità nell’Alta Sartoria Sutilis, realtà sempre più rara, soprattutto fra i giovani. È difficile trovare un giovane come lei che, pur avendo molte altre strade aperte, decide d’intraprendere questa attività…
    La mia passione per l’alta sartoria è nata fin da quando ero un bambino e ammiravo gli abiti di mio nonno, finemente realizzati da abili sarti. Spesso lo accompagnavo quando sceglieva il modello e il tessuto, e mi piaceva osservare la realizzazione del cartamodello, il taglio della stoffa e la cucitura a mano.

  • È noto come l’Italia dedichi grande attenzione alla materia, non è un caso che l’artigianato abbia trovato una sua qualificazione nel Bel paese all’ombra di mirabili monumenti, nelle antiche botteghe rinascimentali che fanno parte del nostro patrimonio culturale. Dal 1989, la galleria Victim Design ricerca e seleziona le produzioni di arte e design maggiormente rappresentative dagli anni 1950 a oggi. Qual è l’aspetto del design in cui investe maggiormente?