Economia e finanza

  • Costituito nel 1978, dopo ventidue anni d’impegno costante per affiancare le imprese clienti nel loro itinerario in direzione del valore, con le più qualificate e aggiornate consulenze, nel 2000, lo Studio Commercialisti Modena Rossigni Orienti Baraldi & Partners, si è trasferito dal centro della città in una bellissima villa dell’ottocento ristrutturata, un luogo non solo più prestigioso e accogliente, ma anche facilmente raggiungibile da strade provinciali e autostrade. Nel 2001, inoltre, ha aderito a Synergia Consulting Group, un’alleanza tra quindici fra i più

  • Come amministratore di Cerplast – azienda leader certificata nello smaltimento e nel riciclaggio dell’imballaggio –, quali sono le questioni che emergono in questo momento nel settore ceramico e quali le proposte?

  • In seguito alla crisi, alcune imprese, per non perdere quote di mercato, hanno abbassato i prezzi di vendita; altre, invece, hanno preferito diminuire la produzione.

    Dobbiamo riconoscere però che ci sono imprese d’eccellenza nella nostra provincia, che non possono allinearsi in questa corsa al ribasso, perché rischiano di svalutare un importante patrimonio di tecnologia acquisito in decenni di lavoro e di ricerca…

    Il prezzo è qualcosa di complesso. Può essere uno strumento di marketing che, abbassato nei momenti di crisi economica, permette di acquisire quote

  • Di ritorno dalla più importante fiera dei tessuti e tendaggi d’arredamento, la Heimtextil (tenutasi in gennaio a Francoforte), che è stata anche l’occasione per illustrare le novità di Fregni & Calzolari, che cosa può dirci dell’andamento del mercato nel vostro settore, soprattutto dopo un anno di crisi internazionale?

  • Ognuno ci spera, ci pensa, ci prova. Ognuno ci crede, ce la mette tutta, s’impegna, anche oltre le proprie possibilità. Fa tutto per bene, fa tutto per il bene, proprio e degli altri. Ognuno sa cosa è bene fare, e persegue la riuscita, dando il meglio di sé. E si pensa, si conosce, conosce i suoi limiti e le sue possibilità, sa fin dove può arrivare. È bravo, fa bene, peccato che non sia riuscito, ma ce l’ha messa tutta, fino all’ultimo. All’ultimo, comunque, tutto si risolverà. Ognuno crede nell’ultimo, nell’ultimo sforzo, nell’ultimo minuto, nell’ultima battaglia. L’importante è che le

  • Anche se oggi incominciamo a raccogliere i primi frutti di un processo di valorizzazione del made in Italy nel mondo – soprattutto nei settori alimentare, abbigliamento e arredamento –, siamo ancora lontani da una politica industriale che identifichi il made in Italy nella combinazione fra estetica e tecnologia “personalizzata”, tipica delle nostre PMI, a cui faceva riferimento lei nel numero precedente di questo giornale, ricordando che la SIR è riuscita a inventare nella meccatronica una “standardizzazione della personalizzazione”. Quali sono le iniziative che le istituzioni

  • La battaglia per TEC Eurolab è sempre stata per la riuscita, non contro presunti nemici o competitors. Non è un caso che di recente abbia aumentato la propria area d’influenza, attraverso l’acquisizione di due laboratori: Labmet, a Maniago (PN), aggiudicandosi la gara per la sua gestione, in partnership con Agemont (Agenzia per lo sviluppo della montagna della Regione Friuli Venezia Giulia), e Alpilab, a Buttigliera Alta (TO), di cui detiene il 70 per cento. Allora, qual è la battaglia che le aziende come la vostra stanno compiendo in questo momento?

  • Mai come in questo periodo, ricorre l’appello ai raggruppamenti in vari settori, per combattere la crisi. Senza nulla togliere all’importanza di consorzi e associazioni di imprese che possono avere un impatto maggiore sui mercati internazionali, constatiamo sempre più come alcune tra le imprese oggi più solide siano state costituite da uomini che si sono esposti in prima persona, rischiando in solitudine…

  • Nel numero precedente del giornale, lei faceva appello alle risposte concrete che le istituzioni dovrebbero dare alle imprese, affinché possano meglio governare la trasformazione in atto. In qualità di presidente della SACA, di Coop. E. R. Fidi e, da maggio di quest’anno, anche del consorzio Nuova Mobilità, lei nota qualche novità in questa direzione? 

  • Com’è emerso nel convegno I distretti del made in Italy nell’era della globalizzazione (tenutosi il 19 settembre nella sede di Confindustria Ceramica, con l’intervento di Alberto Piantoni, project manager del bando Industria 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico, sul tema Innovazione industriale per le nuove tecnologie del made in Italy), il made in Italy non ha soltanto un contenuto distintivo di estetica, ma anche di tecnologia, d’innovazione e, non ultima, di responsabilità sociale d’impresa. Quali sono le novità intervenute di recente in proposito anche