Economia e finanza

  • La vostra esperienza ultratrentennale nei servizi ambientali vi consente di fornire un panorama preciso di quello che sta accadendo nel settore, anche attraverso un’indagine comparata con altri paesi europei. In che modo, a seguito della nuova normativa in materia, avete rilanciato e qualificato la vostra pratica?

  • Lo gnosticismo imperante considera la crisi come obiettiva, concreta, reale, e crede che occorra conoscerla nei suoi lati più oscuri per ritrovare la scintilla da cui ripartire. Secondo questo luogo comune, cosa c’è di più reale della crisi? Eppure, a oltre sei anni dal fallimento della Lehman Brothers, con cui viene rappresentata l’origine della crisi, risulta sempre più chiaro che l’incremento della disoccupazione e del numero di imprese che chiudono, l’aumento dei prezzi e le restrizioni del credito non trovano la loro causa nella crisi o nella globalizzazione, ma,

  • L’ipotesi che lo scenario politico ed economico globale si appresti ad affrontare una profonda trasformazione nei rapporti fra Asia e Occidente apre un nuovo ruolo per l’impresa? Qual è il contributo dell’impresa all’agenda politica, economica e culturale del paese nel contesto europeo?

  • Solido partner di aziende italiane nei settori medicale, tecnico, automotive e cleaning di alta qualità, Officina Meccanica Marchetti festeggia quarant’anni di attività nel settore degli stampi ad iniezione per la produzione di particolari termoplastici e siliconi liquidi. Com’è incominciato il vostro viaggio?

    Negli anni settanta, dirigevo una piccola azienda che costruiva stampi, ma ero dipendente e in questa condizione lavorativa mi sentivo penalizzato, anche perché in quel periodo l’entusiasmo per il lavoro era quasi inteso come un

  • Specializzata nella realizzazione di sottocarri cingolati fissi e a carreggiata variabile, dal 2005 Tracmec è un’eccellenza italiana, partner del gruppo Bauer, leader mondiale nelle trivellazioni, grazie anche al know-how acquisito nei vent’anni della produzione di sottocarri con il marchio Gallotti. Com’è incominciata la sua scommessa imprenditoriale?

  • Sefa Holding Group, in quarant’anni di attività del suo fondatore, ha instaurato importanti partnership con diverse società internazionali nei settori della produzione e della distribuzione dell’acciaio da costruzione e da utensili, del commercio e delle leghe di titanio e delle lavorazioni meccaniche su disegno, divenendo uno fra i gruppi industriali di riferimento in Italia al servizio dei distretti manifatturieri per la crescita economica del paese. Quali sono gli scenari che si profilano per il manifatturiero in Italia?

  • Mentre molte aziende ritengono essenziale spostare la produzione all’estero, il Gruppo Termal invece richiama gli investimenti dalla Cina per rilanciare le sue attività a Bologna. Quale occorre che sia la direzione delle politiche economiche del paese per favorire gli investimenti in Italia per il prossimo futuro?

  • Di recente l’Italia è uscita dal novero degli otto paesi più industrializzati. Tuttavia non sembra che si stiano adottando politiche di rilancio dell’industria e dell’impresa nel paese, mentre gruppi strategici per la nostra economia sono spesso messi in ginocchio e svenduti a nuovi compratori esteri. Cosa ne pensa? 

  • Ormai troppo spesso sui media viene paventato il declino della manifattura nel nostro paese. Che cosa può dirci a questo proposito, a partire dalla vostra esperienza di laboratorio tecnologico che offre servizi e soluzioni innovativi ad aziende di eccellenza di settori importanti come la meccanica e l’aerospaziale? 

  • Per introdurre questo tavolo di lavoro (Restituire l’Emilia in qualità, 25 ottobre 2013, Villa Cavazza, Bomporto), rivolgo a ciascuno una preghiera: nessuno si senta attaccato, escluso o messo in secondo piano, nessuno si senta vittima o si aspetti riconoscimenti per ciò che ha fatto in questi 17 mesi. Non è il momento. Sta a ciascuno dare un contributo, soprattutto di lucidità e intelligenza, come ha fatto nei primi mesi, quando si trattava di prestare soccorso alla popolazione e di mettere in sicurezza gli edifici pericolanti. L’emergenza oggi è nell’assenza di risorse economiche