Letteratura

  • I critici dicono che alcuni miei libri sono terribili e davvero spaventosi, poi qualcuno li legge e non è assolutamente d’accordo con tali giudizi. In questo libro non c’è niente di strano e tanto meno di terribile. Ritengo che L’enciclopedia dell’anima russa (Spirali) sia il libro più scioccante di tutta la storia della letteratura russa. Con queste parole non voglio dare giudizi di merito, la mia è semplicemente la constatazione di un dato di fatto. In Polonia, per esempio, è diventato un best seller e questo fa riflettere, perché i polacchi odiano i russi e la loro russofobia è

  • In Sud America ci sono alcuni paesi con governi di sinistra, non tutti dittatoriali. Fallito il modello russo, lei vede in questi paesi un possibile modello di sviluppo del paese cubano in alternativa agli Stati Uniti?

    Ho vissuto 32 anni, metà della mia vita, sotto una dittatura, quindi posso affermare di essere un esperto di regimi dittatoriali. A Cuba molte cose sovietiche andavano di moda, però si può dire che il primo a introdurre una certa apertura, una novità nella realtà sovietica, fu proprio Lenin, nel 1923, con un progetto che si chiamava NEP, Nuova Politica

  • Per essere adirati occorre essere ottimisti. Seneca condanna l’ira nel suo libro De ira. È vero, l’ira, dai greci in poi, è una sorta di malumore che si esprime contro i nostri vicini e i nostri familiari e che può portare alla violenza. Ma io appartengo a un’altra tradizione, che non è quella greca, ma quella giudaico-cristiana, in cui l’ira fa risvegliare le coscienze e mostra le ingiustizie del mondo a coloro che non le vedono. Il profeta è adirato. Gesù Cristo – anche se io non sono Gesù Cristo –, quando scacciò i mercanti dal tempio, era adirato.

  • L’Anima russa. Chi non ne ha sentito parlare? È un mito che ciascuno riempie di significato a proprio piacimento, è celebrata come grande, vasta, inconoscibile, affascinante, ma in definitiva è uno stereotipo, che nella coscienza dei lettori stranieri è legato ai nomi di grandi scrittori, come Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, Solgenicyn. Temo che la conoscenza della letteratura russa, nel migliori dei casi, finisca qui.

  • Sono particolarmente lieta di darvi il benvenuto nella Provincia di Bologna, che è orgogliosa di tenere aperta la propria sede per la presentazione di un libro. Siamo nella città con la più antica università del mondo, una città che ha investito moltissimo sui libri, sulla loro divulgazione e, più in generale, sul sapere. Secondo recenti dati, pubblicati da “Il Sole 24 Ore”, a Bologna si acquistano libri in percentuale superiore rispetto al resto del paese; inoltre, a fronte di una popolazione che corrisponde all’1,6 per cento di quella nazionale, Bologna conta il 2,7 per cento delle

  • Il 25 agosto 1256, la campana dell’Arengo del palazzo del Podestà di Bologna chiamò a raccolta i cittadini bolognesi in piazza Maggiore: il Podestà e il Capitano del popolo annunciarono la liberazione di circa seimila servi. Furono riscattati con il pagamento, da parte del tesoro comunale, di otto lire d’argento bolognesi (per i bambini) e dieci (per i maggiori di 14 anni). Con quello che era uno dei principali atti liberatori servili medioevali, chiamato inizialmente Paradisum voluptatis, Bologna fu il primo comune italiano, e una delle prime città al mondo, a introdurre un

  • È possibile parlare di politica in paesi in cui nella vita pubblica è così presente la religione, in particolare quella musulmana?

  • Shen Dali e Dong Chun sono dei veterani per quanto riguarda il confronto “eterodosso” tra artisti. Nei loro precedenti libri della collana “L’arca. Pittura e scrittura” (Spirali), hanno messo a confronto artisti come Chagall e Vangelli, Matisse e Frasnedi, Renoir e Zejtlin, Rublëv e Ambrosino. Cioè un autore classico e uno moderno, tra i quali tuttavia non c’era una grande distanza temporale. In questo nuovo libro, Michelangelo Buonarroti e Günter Roth, invece, la distanza è vistosa. Da una parte, uno dei massimi artisti del rinascimento e, dall’altra, l’artista tedesco Günter

  • La città moderna (Spirali), romanzo d’esordio di Erik Battiston, è proprio una città moderna, nel senso che la zona geografica nella quale la vicenda si esplica non prevede città, semmai luoghi. Si tratta di un romanzo linguistico, come ha detto Sergio Dalla Val, ma ci sono anche i luoghi. Portofluviale, località immaginaria, Cassano Nono, nome probabilmente inventato a partire da un paese esistente, poi Villa san Carlo Borromeo e Senago. Quindi per città moderna deve intendersi un’area metropolitana, che vada oltre i confini della città. Penso che La città moderna sia

  • Per scrivere il mio libro La regressione democratica (Spirali), sono partito dal fatto che, mentre, nel XVII e nel XVIII secolo, il progetto politico emergente verteva intorno all’emancipazione dell’individuo dal potere politico e religioso – in modo che l’individuo diventasse indipendente e responsabile delle conseguenze delle proprie scelte –, l’atteggiamento politico attuale sta andando nella direzione opposta. La Francia, il paese dell’illuminismo e della rivoluzione francese, è stata particolarmente colpita dallo shock della globalizzazione. In questo contesto